Alle origini dell’universo

AA. VV.
Cosmologia. Alla ricerca delle origini dell’universo
Mondadori, 2003
pp. 162, euro 7,80

“La cosmologia è entrata in un’epoca d’oro, in cui nuove generazioni di strumenti astronomici hanno spalancato porte che una volta impedivano all’uomo la visione dell’universo”. Con queste parole Donald Goldsmith, astronomo e divulgatore di successo, apre la prefazione di questo bel libro che intende fare il punto su una delle discipline più affascinanti del panorama scientifico. Si tratta di una raccolta di articoli pubblicati sulla prestigiosa rivista statunitense Scientific American, ognuno dei quali affronta un aspetto diverso della cosmologia moderna, cercando di fornire soluzioni ma insieme ponendo interrogativi sempre nuovi. Gli autori sono di livello eccezionale e riescono generalmente a mantenere un giusto equilibrio tra semplicità e rigore scientifico.

Come è nato l’universo? A quale fine è destinato? Quale forma lo descrive meglio? Se a queste domande fino a poche decine di anni fa anche un cosmologo avrebbe risposto in maniera vaga, ora sembra che finalmente siano stati stabiliti alcuni punti fermi basati su dati di buona qualità, dei quali questo libro fornisce le più attuali interpretazioni. Uno dei punti di forza dell’opera, infatti, è rappresentato proprio dalla scelta di articoli per lo più pubblicati dopo il 1999, che fanno spesso riferimento alle scoperte più recenti. E non è certo un aspetto secondario in un campo come la cosmologia che si sta rinnovando con grande rapidità, tanto da rendere rapidamente obsoleti anche risultati di pochi anni fa. Un unico appunto può essere fatto per la presenza di (pochi) errori di stampa su alcuni valori numerici, che, passando inosservati a un lettore poco competente, possono essere scambiati per corretti e generare un po’ di confusione.Attraverso nove saggi indipendenti l’uno dall’altro, il lettore è accompagnato tra i concetti fondamentali del modello del “big bang”, la necessità di introdurre un periodo di “inflazione” e le difficoltà teoriche che devono essere affrontate per interpretare i dati delle ultime osservazioni.

La ricetta cosmica si completa quindi con nuovi ingredienti esotici, come la materia e l’energia oscura, la quintessenza, la costante cosmologica, la gravità quantistica. La caratteristica dell’opera di essere una raccolta comporta la ripetizione continua di molte di queste nozioni, ma la sensazione che ne risulta è tutt’altro che negativa. Anzi, la lettura ne viene facilitata e le conoscenze di chi fruisce del libro si consolidano a ogni articolo. Particolarmente interessante è il testo di Stephen G. Brush, storico della scienza, che descrive in maniera avvincente lo scontro epocale tra la teoria del big bang e quella dell’universo stazionario, fino alla svolta in favore della prima: la scoperta del fondo cosmico di radiazione nel 1965. Molto curioso risulta l’ultimo articolo che tenta di trovare delle giustificazioni teoriche alla vita eterna a partire dalla recente scoperta che l’Universo si espanderà per sempre.

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