Salute

Alzheimer, al via una campagna per i test gratuiti

(credits: Luca Rossato/Flickr CC)

Entro il 2050 una famiglia italiana su quattro avrà un parente malato e il numero delle persone affette da una forma di demenza si triplicherà. È quanto emerso ieri alla presentazione a Roma dell’intesa Associazione italiana ricerca Alzheimer (Airalzh)-Coop al ministero dell’Istruzione.

Si stima che a livello mondiale ci siano 46,8 milioni di persone affette da una forma di demenza (in Italia oltre un milione e 200 mila) e i numeri indicano 10 milioni di nuovi soggetti interessati ogni anno: uno ogni tre secondi. Le cifre sono destinate quasi a raddoppiare ogni 20 anni, fino a raggiungere 74,7 milioni nel 2030 e 131 milioni nel 2050 (dati: World Alzheimer Report 2016). Il costo di una sola persona malata, nel nostro Paese è pari a 22mila euro l’anno per famiglia. Inoltre, secondo studi recenti nel 50% dei casi uno dei parenti è costretto a lasciare il lavoro per occuparsi del malato.

Oggi, in occasione della giornata mondiale dell’Alzheimer la fondazione Igea Onlus, in collaborazione con l’Università di Roma e l’associazione Alzheimer Roma Onlus hanno lanciato la campagna dei test gratuiti, per diagnosticare questa patologia.

Come evidenziano gli esperti, infatti, un controllo preventivo può essere fondamentale, evitando danni irreversibili: questa malattia, infatti, comincia lentamente a diffondersi tra i 10 e i 15 anni prima che i sintomi appaiono, distruggendo quindi milioni di neuroni.

Individuare la formazione del progressivo accumulo nel cervello di una proteina, la beta-amiloide, prima della comparsa dei campanelli d’allarme oggi è praticamente impossibile, ma in futuro potrebbe diventare un ipotesi possibile.

Via: Wired.it

Marta Musso

Laureata in Scienze Naturali alla Sapienza di Roma con una tesi in biologia marina, ha sempre avuto il pallino della scrittura. Curiosa e armata del suo bagaglio di conoscenze, si è lanciata nel mondo del giornalismo e della divulgazione scientifica. “In fin dei conti giocare con le parole è un po' come giocare con gli elementi chimici”.

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