Quando si parla di riscaldamento globale, vengono subito in mente i ghiacci che si sciolgono e gli orsi polari che perdono il loro habitat. Eppure, anche se i tropici sono interessati da un aumento più blando delle temperature, le specie animali che ci vivono soffrono i cambiamenti climatici più di quelle antartiche. Lo afferma su Nature un gruppo di ricerca coordinato da Michael Dillon dell’Università del Wyoming (Usa)
Per capire l’effetto del cambiamento climatico sugli animali tropicali eterotermi (o a sangue freddo, che regolano la propria temperatura corporea, pressoché simile a quella dell’ambiente circostante, assorbendo calore dall’esterno), i ricercatori hanno analizzato i dati raccolti dal 1961 al 2009 da 3.186 stazioni meteorologiche dislocate in ogni regione della Terra eccetto l’Antartico. I dati hanno confermato che il riscaldamento è globale, nonostante proceda con ritmi differenti nei diversi emisferi.
Ma anche il minimo aumento di temperatura, mostra lo studio, causa un forte stress negli animali tropicali a sangue freddo. Lo stress in questione è quello metabolico. A parità di un innalzamento delle temperature, animali come rane e lucertole accelerano il loro metabolismo più di un mammifero o un uccello; quindi, il surriscaldamento ha provocato negli animali a sangue freddo un rapido aumento dei tassi metabolici. Ciò significa che hanno bisogno di più cibo, di più acqua e ossigeno per la respirazione cellulare. E questo, ripercuotendosi sulle reti alimentari, può portare a serie di conseguenze sulla biodiversità e sulla complessità degli ecosistemi, a livello sia locale sia globale.
Riferimenti: Nature doi:10.1038/nature09407
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