Animali decimati dai tumori

Il cancro colpisce alcuni animali con la stessa incidenza degli esseri umani, tanto che potrebbe essere la causa di estinzione di alcune specie selvatiche. Lo affermano i ricercatori della Società di Conservazione della Fauna e della Flora di New York che hanno rilevato un aumento dei casi di tumore negli animali selvatici negli ultimi anni.

Secondo i loro risultati, pubblicati oggi su Nature Reviews Cancer, le specie più colpite sono proprio quelle a rischio di estinzione, come il diavolo della Tasmania, un piccolo marsupiale carnivoro, decimato già verso la fine degli anni Novanta da una rara forma di cancro trasmissibile (il tumore facciale del diavolo). La causa è sconosciuta, ma si è visto che le cellule maligne sono in grado di diffondersi tra gli esemplari attraverso i morsi e durante le lotte. Per salvare la specie, i biologi stanno isolando gli animali non infetti in riserve o zoo.

Denise McAloose and Alisa Newton, autrici dello studio, hanno investigato le possibili cause di cancro nelle diverse specie, e hanno trovato una correlazione tra tumori e inquinamento ambientale. Per esempio, per il beluga che vive nell’estuario del fiume San Lorenzo (Canada), una forma di cancro intestinale rappresenta la seconda causa di morte. Il colpevole potrebbe essere un composto organico (un idrocarburo policiclico aromatico che si ritrova nel petrolio, ma anche nei rifiuti urbani), già noto per essere cancerogeno per la nostra specie. In questo caso, riportano le ricercatrici, è chiara la responsabilità degli esseri umani. Altri animali, invece, sono colpiti da tumori agli organi genitali dovuti a virus. Tra questi vi sono soprattutto i leoni marini nei mari della California e i delfini lungo le coste del Sud America, mentre le tartarughe marine verdi sono contagiate da un virus che provoca fibropapillomatosi. (p.f.)

Riferimento: doi:10.1038/nrc2665

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