Anticorpi contro la nuova Sars?

Le morti causate dal coronavirus MERS-CoV (Middle East Respiratory Syndrome coronavirus, MERS-CoV) sono arrivate a 102, e le ultime risalirebbero appena a domenica, come fa sapere il ministro della salute dell’Arabia Saudita, il paese maggiormente interessato da quella denominata la nuova Sars, emersa nel 2012. Oggi due studi, uno pubblicato su Pnas e uno su Science Translational Medicine, mostrano come alcuni anticorpi umani sarebbero in grado di neutralizzare il virus all’origine della patologia, aprendo le porte a dei trattamenti (come vaccini o cocktail terapeutici di antibiotici) che possano proteggere dalla malattia.

Contro la nuova Sars – la cui origine va probabilmente rintracciata nei cammelli, come suggerisce anche una ricerca appena pubblicata su mBio – non esiste ad oggi un vaccino, e le misure per contrastare la diffusione del virus fanno affidamento principalmente sulle precauzioni igieniche e quindi, una volta sviluppata la malattia, su trattamenti di supporto. Lo studio su Pnas, condotto da Wayne Marasco del Dana-Farber Cancer Institute di Boston ha mostrato però che alcune armi per neutralizzare il coronavirus potrebbero già esistere. Infatti, passando al setaccio una libreria di anticorpi (non-immune antibody-phage library) gli scienziati hanno scoperto che ne esistono almeno sette in grado di riconoscere tre diverse regioni che mediano il legame, e quindi l’infezione, tra coronavirus e cellule umane. Tutti questi anticorpi si sono mostrati in grado di neutralizzare le infezioni del virus nei test in vitro, specialmente uno. Tutto questo aiutando a decifrare anche i possibili target per lo sviluppo di un vaccino protettivo e identificando dei potenziali costituenti di un cocktail di antibiotici.

A conclusioni simili è arrivato lo studio di Liwei Jiang della Tsinghua University, pubblicato su Science Translational Medicine. Gli scienziati, anche in questo caso hanno identificato degli anticorpi – i monoclonali  MERS-4 and MERS-27 – che possono riuscire a bloccare l’infezione in laboratorio, impedendo a una proteina del virus di interagire con un recettore presente sulle cellule umane, e quindi di avervi ingresso.

I risultati dei due studi mostrano quindi come gli anticorpi, specie se presi in combinazione, potrebbero essere una buona arma nella lotta alle infezioni da MERS-CoV, che ha un’alta mortalità (intorno al 40%). Anche se prima sarà necessario dimostrare che essi funzionano non solo in vitro ma anche in vivo.

Riferimenti: Pnas doi: 10.1073/pnas.1402074111; Science Translational Medicine DOI: 10.1126/scitranslmed.3008140

Credits immagine: Cynthia Goldsmith/Maureen Metcalfe/Azaibi Tamin via Wikipedia

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here