L’inquinamento atmosferico potrebbe limitare le precipitazioni di acqua e neve. E’ quanto emerge da uno studio dell’Università di Gerusalemme pubblicato su Science. Dopo aver osservato le immagini scattate dal satellite su Australia, Canada e Turchia, i ricercatori hanno concluso che l’inquinamento impedisce alle nuvole di condensarsi in gocce d’acqua abbastanza grandi da raggiungere il suolo prima di evaporare. Le goccioline delle nuvole inquinate, fluttuano infatti nell’aria con scarse possibilità di urtarsi e mescolarsi per dar vita alle piogge; sono anche più lente a congelarsi in cristalli di ghiaccio e provocare grandinate e nevicate. “L’attività umana e l’inquinamento da questa prodotto, potrebbero compromettere le precipitazioni su scala mondiale”, afferma Daniel Rosenfeld, capo del team di ricerca. Finora, gli studi fatti avevano portato a concludere che l’inquinamento favorisse le piogge. “Oggi, grazie ai satelliti, possiamo misurare le precipitazioni e studiare la microstruttura delle nuvole”, dice sempre Rosenfeld e poi aggiunge: “resta da trovare conferma alle ipotesi sin qui avanzate, estendendo lo studio ad aree geografiche con livelli di inquinamento atmosferico più alti di quelli dell’Australia e delle altre zone esaminate”. (v.p.)