E’ stato paragonato a uno stetoscopio, ma i “battiti cardiaci” di cui va in cerca sono quelli della Terra. Si chiama San Andreas Fault Observatory at Depth (Safod), e sarà il primo osservatorio sismico situato nelle profondità di una faglia ancora attiva. Ricercatori presso l’United States Geological Survey (Usgs) hanno già cominciato a scavare un primo foro lungo ben due chilometri nella faglia di San Andreas, in California, presso una località chiamata Parkfield, uno dei punti più attivi della zona. Gli osservatori sismici finora costruiti sono situati o sulla superficie terrestre o al massimo in cavità poco profonde. Piazzando per la prima volta degli strumenti nelle profondità di una faglia attiva, gli studiosi del Safod, guidati dal geologo Mark Zoback, saranno in grado di monitorarne l’attività sismica in modo molto più ravvicinato. Sperano così di scoprire il tipo di forze che agiscono prima e dopo un terremoto, determinare i cambiamenti chimici nel terreno, e soprattutto riuscire a prevedere un evento sismico con più precisione di quanto non si riesca al momento. La fine dei lavori di scavo del primo foro, che procedono al ritmo di quattro, cinque metri all’ora a causa della dura consistenza del granito che costituisce il terreno in questa zona della California, è prevista per la fine del mese. Dopodiché si raccoglieranno dati per trovare il sito ideale per un secondo foro che sarà profondo ben quattro chilometri. Una volta terminato, l’osservatorio conterrà una serie di sismometri in grado di registrare l’intensità di un terremoto, e altri sensori atti alla misurazione della deformazione del terreno e dei cambiamenti nella pressione dei fluidi circostanti. (e.g.)
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