Bambine e matematica: i pregiudizi delle mamme pesano

Per le bambine, arrivare alla giusta soluzione di un problema di matematica non è solo questione di esercizio e di intelligenza: per far tornare i conti è importante anche che la mamma non si aspetti da loro meno di quanto farebbe con un ipotetico fratello. Uno studio dell’Università di Bologna, in collaborazione con l’Università di Padova e lUniversità di Chieti-Pescara, ha infatti dimostrato che i pregiudizi di genere delle mamme in fatto di matematica pesano realmente sul rendimento scolastico delle figlie nella scienza dei numeri.

Lo studio, pubblicato su Developmental Psychology, ha preso spunto dal pregiudizio che vorrebbe i maschi più abili delle femmine per quel che riguarda la matematica. Per capire quanto realmente l’idea fosse diffusa, i ricercatori hanno chiesto ai genitori di 124 bambine tra i 5 e i 7 anni di esprimere la loro idea al riguardo. Circa un terzo, come emerso dai questionari, ha mostrato di cedere al pregiudizio e per capire in che modo questo influenzasse il rendimento delle figlie in matematica, gli scienziati hanno sottoposto le bambine a un test. Prima di cimentarsi con i numeri, però, alle bimbe è stata raccontata una storia: alcune hanno ascoltato un racconto incentrato sulla figura femminile, altre invece un argomento più generico, riassunto alla fine in un disegno fatto dalle stesse bambine.

Una volta terminato il test di matematica, i ricercatori hanno quindi osservato che i risultati dipendevano sia da quanto le mamme mostravano di credere nei pregiudizi – nessuna influenza avevano invece le idee dei papà – sia dal tipo di disegno realizzato. Quando infatti il soggetto rappresentato dalle piccole era quello di una figura femminile e quando le loro mamme mostravano pregiudizi di genere, i risultati dei test peggioravano fino al 15 per cento. Inoltre il peggioramento nei test si aveva solo quando le due variabili (mamme con pregiudizi e disegno di una figura femminile) erano presenti insieme.

L’idea proposta dai ricercatori per spiegare i risultati è che le bambine subiscano lo stereotipo femminile delle mamme (maggiormente se richiamato loro alla mente da un racconto, e quindi dal disegno), e si sentano perciò come “osservate speciali” durante il compito di matematica, commettendo più errori, prede di una sorta di ansia da prestazione.

Riferimenti:  Developmental Psychology doi: 10.1037/a0024047

1 commento

  1. Che le mamme influenzino, in modo determinante, il comportamento dei figli, è una cosa risaputa! (per l’influenza del padre bisogna attendere qualche anno). Questo imprinting materno è maggiormente sentito dai maschi, lo dimostra il fatto che le ragazzine sono molto più critiche nei confronti della madre, anche in età scolare dell’obbligo, mentre i ragazzi spesso sono dei “mammoni” anche alle superiori. Se l’esperimento ha portato a questa conclusione, come mai, in percentuale, i ragazzi denotano una maggior properzione nelle materie scientifiche?

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