Abbiamo capito perché i cani inclinano la testa

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(Foto via Pixabay)

Chi ha un cane lo sa bene. I quadrupedi hanno una particolare abitudine: inclinare il capo da un lato, come a voler esprimere uno stato di sorpresa, curiosità, disappunto. Ma cosa c’è dietro questo gesto? In passato si è spesso associato questo comportamento alla vista e all’udito: il cane inclinerebbe la testa per sentire o per vedere meglio. Già nel 2013 Stanley Coran, psicologo dell’Università della British Columbia di Vancouver, sosteneva su Psychology Today che l’inclinazione potrebbe essere un comportamento per migliorare la visione, compromessa dalla presenza di un muso allungato. La teoria della conformazione del muso non sembra però convincente: anche i cani brachicefali, come carlini e bulldog, il cui naso appare schiacciato, hanno infatti l’abitudine di inclinare la testa. Alla luce di tutti gli studi comportamentali fin qui condotti, una cosa è sempre apparsa chiara: si tratta di un gesto che riguarda la comunicazione tra cane e padrone. Una nuova ricerca sembra confermare tale ipotesi, suggerendo che tutto sia legato alla capacità di prestare attenzione e di memorizzare dell‘animale.

Lo studio ungherese

Analizzando il comportamenti di 40 cani di razza diversa, i ricercatori hanno rilevato una importante relazione: 7 cuccioli di razza border collie che mostravano una capacità nettamente superiore di memorizzare il nome di alcuni giocattoli, erano anche quelli che più frequentemente inclinavano il capo (43% di volte contro il 2% delle altre razze). Si è trattato di una scoperta casuale: lo studio si concentrava infatti sulla valutazione della memoria dei cani e solo successivamente è stata notata una correlazione con l’inclinazione della testa. Lo studio, condotto da un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Etologia dell’Università Eötvös Loránd di Budapest eappena pubblicato su Animal Cognition, è del tutto innovativo.

“Il modello era troppo coerente per essere una pura coincidenza. Così abbiamo deciso di approfondire” afferma su Science Andrea Sommese, il ricercatore italiano in comportamento animale che ha guidato la ricerca presso l’ateneo ungherese. Secondo Shany Dror, coautore dello studio, “sembra esserci una relazione tra il successo nel recuperare un giocattolo a cui è associato un nome e le frequenti inclinazioni della testa che il cane compie quando sente il nome del giocattolo.”

Nel primo dei tre esperimenti, i ricercatori hanno chiesto ai proprietari dei 40 cani, di testare i loro animali domestici una volta al mese per tre mesi. Ciascun proprietario ha insegnato al proprio cane i nomi di due giocattoli e ha poi chiesto all’animale di prenderne uno da una stanza adiacente. I giocattoli sono rimasti gli stessi per tutti e tre i mesi.

Fin da subito, i sette collie si sono rivelati decisamente più capaci di memorizzare i nomi dei giocattoli e sono quindi stati inclusi nell’esperimento successivo. Nel secondo esperimento, i proprietari hanno testato la memoria dei cani seguendo lo stesso procedimento per tre mesi, ma con un massimo di 13 giocattoli. La prestazione migliore è stata osservata in Whisky, un collie che ha riportato indietro il giocattolo corretto 54 volte su 59, ricordano da ScienceAlert. Non si tratta di una memoria passeggera: i collie hanno mostrato la capacità di ricordare i nomi dei giocattoli per almeno due mesi. Secondo Dror, i cani possono facilmente imparare parole legate ad azioni, come “seduto” o “giù”, ma pochissimi riescono ad imparare i nomi degli oggetti.

Memoria e attenzione

I ricercatori hanno osservato che i cani con capacità superiori di memoria inclinavano costantemente la testa dopo aver sentito un comando verbale. Secondo Sommese è lecito supporre che l’inclinazione della testa sia collegata ad una elaborazione mentale, che essa sia cioè un segno di alta attenzione o concentrazione. Il cane inclinerebbe la testa quando cerca di analizzare il significato di una parola, nel tentativo di abbinare mentalmente il nome di un giocattolo che sente a un’immagine visiva memorizzata.

Gli esperimenti si sono concentrati sui border collie, ma gli autori credono che il talento per l’apprendimento e il ricordo dei nomi degli oggetti sia possibile anche per altre razze. In tal senso, Sommese spera di dare seguito a questo studio scoprendo quali tipi di suoni potrebbero essere ugualmente significativi per suscitare lo stesso comportamento in altre razze. Come precisa Andrea Temesi, un’altra ricercatrice coinvolta nel progetto, è importante ricordare che “questo studio ha esaminato solo l’inclinazione della testa durante un’interazione comunicativa molto specifica del cane-proprietario: quando il proprietario chiede al cane di prendere un giocattolo con nome”. Non c’è ancora una piena comprensione di questo gesto. Tuttavia, lo studio rappresenta un primo passo importante poiché mostra che potrebbe trattarsi di un movimento correlato alla presenza di stimoli uditivi significativi per il cane.

Testa a destra o a sinistra?

Il team ha inoltre osservato che i cani dello studio, così come succede a noi umani che siamo destrorsi o mancini, tendono ad inclinare la testa a destra o a sinistra. “Inclinare la testa è l’ennesimo movimento asimmetrico nei cani, ma non era mai stato studiato” aggiunge Sommese. Nel corso dei 24 mesi di esperimenti, i collie hanno conservato lo stesso lato di inclinazione e la posizione dei proprietari non ha influenzato la direzione del gesto.

I dati dello studio sono stati raccolti durante il Genius Dog Challenge, una serie di esperimenti trasmessi in diretta e diventati virali sui social media. La ricerca, realizzata durante la pandemia da Covid-19, è stata dunque anche un’occasione per sperimentare un nuovo modo di condurre la scienza. “Abbiamo chiesto ai proprietari di impostare due telecamere collegate a un software Livestream, in modo da poter monitorare completamente il comportamento dei cani e dei loro proprietari”, afferma Claudia Fugazza, coautrice dello studio. “In questo modo le restrizioni e i blocchi COVID non hanno fermato la nostra ricerca.”

Riferimenti: Animal Cognition