Categorie: Ambiente

Clima, i prossimi due anni saranno caldissimi

La colpa è, neanche a dirlo, dei cambiamenti climatici in atto. E dunque, in ultima analisi, degli esseri umani e delle attività antropiche troppo invasive. Questa la notizia: i prossimi due anni potrebbero essere i più caldi mai registrati, stando a uno studio appena condotto dal Met Office britannico. Una scoperta purtroppo in linea con quanto già accaduto nel 2014 e in questo torridissimo 2015. Come racconta la Bbc, commentando lo studio, i climatologi si aspettano un Niño particolarmente aggressivo nei prossimi mesi, che riscalderà ulteriormente le acque del Pacifico e tutto il mondo. Quest’anno, proseguono gli scienziati, la temperatura media superficiale del nostro pianeta ha raggiunto il livello record di 0,68 °C sopra la media relativa al periodo 1961-1990.

“Sappiamo che ci sono pattern naturali che contribuiscono all’aumento di temperatura ogni anno”, ha spiegato Stephen Belcher, direttore dello Hadley Centre al Met. “Ma il caldo record di quest’anno incida un impatto continuo da parte dei gas serra rilasciati a causa di attività umane. Il prossimo anno potrebbe essere altrettanto caldo, o anche di più: è chiaro che il nostro clima continua a cambiare”. Le previsioni di Belcher e colleghi sono state confermate da uno scienziato indipendente alla ricerca, Rowan Sutton, climatologo alla University of Reading: “Sembra molto probabile che, a livello globale, il 2014, il 2015 e il 2016 saranno gli anni più caldi mai registrati. Sono gli effetti dell’energia che si sta accumulando negli oceani e nell’atmosfera a causa dei gas serra”.

Gli scienziati, tra l’altro, hanno evidenziato che probabilmente non si tratta di una fase passeggera, dal momento che gli oceani continuano a surriscaldarsi, il livello dell’acqua a salire e i ghiacci a fondere: “Non ne siamo sicuri, ma probabilmente i tassi di surriscaldamento torneranno, entro due anni, a quelli della fine del secolo scosso. Specialmente se le emissioni di gas serra non saranno drasticamente ridotte”.

Via: Wired.it
Credits immagine: Wolfgang Wildner via Compfight cc

Sandro Iannaccone

Giornalista a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. È laureato in fisica teorica e collabora con le testate La Repubblica, Wired, L’Espresso, D-La Repubblica.

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