Il processo di conversione dei residui vegetali in combustibili fossili è “inefficiente”. Lo sostiene Jeff Dukes, ecologista del Carnegie Institution di Washington, Stanford, in una recente analisi basata su equazioni matematiche. Il lungo e lento processo che, dai resti di piante e alberi, attraverso trasformazione chimica, ci permette di disporre di petrolio e carbone, è per Dukes insufficiente. Stando ai suoi calcoli, comunque approssimativi, soltanto lo 0,01 per cento dei residui vegetali diventa carburante. Così, occorrono 23 tonnellate di materia organica per un litro di benzina. Sempre secondo i calcoli di Dukes nel 1997 il consumo di combustibili fossili è stato di oltre 400 volte superiore la quantità di materia vegetale “prodotta” sulla Terra nello stesso anno. (s.co.)
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