Categorie: AmbienteVita

Come ci vedono i delfini

[Nelle settimane seguite all’uscita di questo articolo sono emerse diverse perplessità riguardo l’attendibilità della sua fonte. Siti e riviste specialistiche (se ne è occupato ad esempio Wired.it) hanno messo in luce una forte mancanza di trasparenza nelle ricerche di Speakdolphin.com, l’impossibilità di accedere ai dati e il rifiuto di pubblicare gli studi svolti su riviste peer review]

Come appare un nuotatore agli occhi di un delfino? Per la prima volta, un gruppo di scienziati di Speak Dolphin è riuscito a riprodurre l’immagine, piuttosto dettagliata, di un essere umano come viene visto da un delfino tramite l’ecolocalizzazione, un sonar biologico utilizzato da alcune specie animali (tra cui anche i pipistrelli) che localizzano, identificano e stimano la distanza degli oggetti emettendo suoni ed ascoltando gli echi che vi rimbalzano.

Secondo Jack Kassewitz, che ha condotto la ricerca, queste immagini potrebbero anche essere condivise tra diversi esemplari di delfini tramite un linguaggio precedentemente sconosciuto. “Il nostro recente successo ci ha lasciato senza parole,” ha commentato Kassewitz, “Possiamo ora ipotizzare che i delfini usino una forma di linguaggio composta da immagini e suoni, che condividono gli uni con gli altri”.

Nello studio, che si è svolto al Dolphin Discovery Center di Puerto Aventuras, Messico, Jim McDonough, co-autore, si è immerso più volte in una piscina in cui era presente Amaya, un esemplare femmina di delfino. Quando Amaya utilizzava il suo ecolocalizzatore per individuare McDonough, il segnale veniva registrato da avanzati sistemi acustici. Le registrazioni erano poi mandate al CymaScope Laboratory nel Regno Unito, dove il segnale veniva “impresso” su una membrana e corretto al computer, tramite uno strumento, il CymaScope appunto, in grado di convertire suoni e vibrazioni in immagini, sfruttando il fatto che i versi emessi dai delfini sono, di fatto, frammenti sonori modulati dalla forma degli oggetti che intercettano.

Nonostante i ricercatori si aspettassero di aver catturato l’immagine della faccia di McDonough, essi si sono accorti che il segnale rappresentava invece una silhouette di un essere umano quasi completo. Questo perché Amaya ha utilizzato il suo ecolocalizzatore mentre si trovava ancora a qualche metro di distanza.

“Avendo dimostrato che il CymaScope può riprodurre le immagini viste dal delfino, la nostra ricerca mostra anche che i delfini possono vedere l’intero contorno di un oggetto con il loro ecolocalizzatore. Il fatto che possiamo anche vedere la cintura indossata da Jim nell’immagine suggerisce che essi siano anche in grado di vedere dettagli superficiali,” ha commentato Kassewitz, secondo il quale le immagini viste dai delfini potrebbero essere più dettagliate di quella ottenuta, solo che la nostra tecnologia non è ancora in grado di riprodurle correttamente.

“I delfini hanno avuto circa 50 milioni di anni per evolvere il loro sistema di ecolocalizzazione,” ha concluso Kassewitz, “Mentre i biologi marini hanno studiato la loro fisiologia solamente per gli ultimi 50 anni”.

Riferimenti: Speak Dolphin

Credits immagine (versione aumentata acl computer della vista di un delfino): SPEAKDOLPHIN.COM, CYMASCOPE LABORATORY

Claudia De Luca

Dopo la laurea triennale in Fisica e Astrofisica alla Sapienza capisce che la vita da ricercatrice non fa per lei e decide di frequentare il Master in Giornalismo e Comunicazione della Scienza all'Università di Ferrara, per imparare a conciliare il suo amore per la scienza e la sua passione per la scrittura.

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