Come si diventa turisti dello Spazio?

turisti dello spazio

Ormai è certo: nel 2024 torneremo sulla Luna. Ma oltre ad astronauti, personale ad hoc formato e addestrato per mettere il naso fuori dal nostro pianeta, si sta già componendo anche una troupe di turisti dello Spazio, privati cittadini che desiderano diventare passeggeri spaziali. Riprendendo una tradizione appena abbozzata: appena una manciata i turisti spaziali che in passato hanno raggiunto la Stazione spaziale.

A questi si aggiungerà presto il milionario giapponese 44enne Yusaku Maezawa, che volerà a bordo della navetta SpaceX Big Falcon Spaceship. Maezawa nei giorni scorsi si è reso protagonista di un annuncio che ha fatto il giro del mondo: sta cercando la sua donna della vita, a condizione che sia anche la compagna per il suo viaggio sulla Luna. Ma vien da chiedersi: tutti possonio diventare turisti spaziali?

Turismo spaziale, i voli del futuro

Secondo un recente studio sul New England Journal of Medicine la medicina dello spazio si dovrà adeguare e ampliare il suo campo d’azione per includere anche persone che non sono astronauti, ma privati cittadini. Questo alla luce del fatto che voli spaziali suborbitali (entro i 100 km dalla superficie) o anche più lontani diventeranno realtà.

C’è un interesse crescente da parte delle compagnie private, come la Virgin Galactic, che è nata proprio con l’obiettivo di portare privati cittadini nello Spazio e che si sta preparando a farlo. I voli dedicati ai turisti sono principalmente suborbitali e sono voli bassi, entro i 100 km dalla superficie terrestre. Il costo del biglietto potrebbe essere intorno ai 250mila dollari, come si legge in un articolo sul New York Times. “I voli suborbitali – spiega Vittorio Cotronei, medico in forza all’Agenzia spaziale italiana – potrebbero essere molto utili in futuro per facilitare gli spostamenti intercontinentali, ad esempio dall’Europa all’America. Questa è una delle ragioni centrali per cui ci si aprirà sempre più verso questo genere di viaggi spaziali”.

I turisti dello Spazio volati con la Roscosmos

Ma c’è anche chi vuole andare più lontano, come Maezawa (sulla Luna), e c’è anche chi è già stato sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), a soli 400 km dalla Terra. “C’è già qualche turista che ha viaggiato nello spazio”, racconta Cotronei, “e sono tutti volati sulla ISS con l’Agenzia spaziale russa Roscosmos, che ha organizzato questo genere di viaggi”. Ovviamente alla base ci deve essere una forte disponibilità economica per investire nel volo spaziale, il cui costo è a carico del turista (per Maezawa che però volerà con SpaceX si è parlato di decine di milioni di dollari). Se si è in possesso almeno di questo requisito – tutt’altro che scontato – ci si può proporre e si avvia un dialogo con l’agenzia spaziale russa, prosegue l’esperto.

Come si fa ad andare sulla ISS

Ma le differenze fra i turisti dello Spazio e gli astronauti sono tante e importanti. In primo luogo, per i turisti la durata e la permanenza è di meno di 15 giorni, come spiega Cotronei. Nel caso dei viaggi spaziali organizzati dalla Roscosmos verso la Stazione Spaziale Internazionale, il primo gradino è una dura selezione psico-fisica per determinare chi può affrontare un viaggio del genere. “Le principali difficoltà riguardano la microgravità che è una quasi totale assenza di gravità”, sottolinea l’esperto. “Nonché l’isolamento, le vibrazioni, le forti accelerazioni e decelerazioni e altre situazioni”.

Per questo i selezionatori svolgono visite e esami psico-fisici molto severi. Il controllo riguarda vista, udito e tutti i principali apparati e organi. “I turisti dello spazio non devono avere patologie e devono essere in condizioni psico-fisiche ottimali”, spiega Cotronei. “Una miopia marcata, problemi cardiaci, stati ansiosi, disturbi neurologici sono esempi di condizioni che fanno escludere il candidato”.

Il mal di spazio

Le analisi riguardano anche l’apparato vestibolare, uno dei più colpiti dalla quasi assenza di gravità, che fornisce informazioni al cervello sulla posizione della testa e del corpo nello spazio. E che è responsabile, anche sulla Terra, di cinetosi (il classico mal d’aria e mal di mare).

“Anche gli astronauti che sulla Terra non soffrono di questi problemi vanno spesso – nella metà dei casi – incontro a questi sintomi”, racconta Cotronei. “Ma non bisogna preoccuparsi perché la selezione serve proprio a evitare di inviare nello Spazio persone a rischio di sviluppare problematiche difficilmente gestibili”. Le analisi sono comunque molto meno approfondite rispetto a quelle per gli astronauti, aggiunge l’esperto, che devono essere in condizioni praticamente perfette. “Gli astronauti”, chiarisce Cotronei, “sono sottoposti a numerosi esami strumentali e indagini a fondo su tutti gli organi, per scongiurare qualsiasi rischio nello Spazio”.

Turisti dello Spazio o astronauti?

Una volta superati i test, gli apprendisti turisti dello Spazio seguono dei training specifici, forniti finora dalla Roscosmos, molto più brevi e semplificati rispetto a quelli per gli astronauti. “L’idea è che i turisti dello Spazio, che volano insieme ai cosmonauti, sono ospiti a bordo – sottolinea Cotronei – ovvero semplici passeggeri che partono per il piacere dell’esperienza del tutto inedita. Per questo non devono svolgere operazioni tecniche, se non quelle essenziali, a differenza degli astronauti”.

Il training per turisti dello Spazio

I corsi hanno pertanto l’obiettivo di fornire tutte le informazioni e gli strumenti per godersi e vivere al meglio il volo. “Ci sono simulazioni dell’ambiente spaziale”, spiega Cotronei, “per riprodurre le sensazioni e la percezione del corpo in microgravità, questo anche attraverso voli terrestri parabolici”. Non essendoci più la gravità che sperimentiamo a terra, avvengono delle modifiche corporee, come la migrazione dei liquidi dalla parte inferiore del corpo verso la testa. “Questo si vede dalle immagini degli astronauti, che appaiono con un viso paffuto e gonfio”, sottolinea Cotronei. “Per controbilanciare questo effetto, percepito dall’organismo come un aumento della pressione, si espelle una grande quantità di liquidi con le urine”.

I futuri turisti dello Spazio ricevono inoltre informazioni sulle misure essenziali di sicurezza in presenza di un’emergenza. “Imparano come stare a bordo e come non essere ‘di intralcio’ in una situazione di pericolo a bordo della Stazione Spaziale Internazionale”, chiarisce. “Apprendono ad esempio cosa fare in caso di incendio e dove andare a rifugiarsi, un po’ come nei corsi per la sicurezza in ambito lavorativo”.

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