Cosa racconta l’Universo

Esattamente 400 anni fa Galileo Galilei, per la prima volta nella storia, puntava al cielo uno strumento in grado di mostrare cose invisibili all’occhio umano. Da quel momento la scienza non ha mai smesso di evolvere, migliorando la comprensione dell’infinitamente grande e dell’infinitamente piccolo, fino ad arrivare a livelli di conoscenza sempre più profonda. Ora, in occasione della celebrazione dell’Anno Internazionale dell’Astronomia e Galileiano, l’azienda speciale Palaexpo, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e l’Agenzia Spaziale Italiana hanno organizzato a Roma, al Palazzo delle Esposizioni, la mostra “Astri e particelle. Le parole dell’Universo”, che si ripropone di raccontare al pubblico personaggi e strumenti che oggi vivono da protagonisti l’impeto di curiosità che animò lo scienziato toscano nel 1609.

La mostra, inaugurata lo scorso 27 ottobre, rimarrà aperta fino al 14 febbraio 2010. E non vivrà solo di esposizione statica di modelli di satelliti, o riproduzioni di strumenti rilevatori in uso nei laboratori. Ma offrirà, nel corso dei mesi di programmazione, una galassia di appuntamenti di ogni tipo: si andrà da incontri con quattro astronauti dell’Agenzia Spaziale Europea che illustreranno le attività della Stazione Spaziale Internazionale, fino a colloqui con fisici, astrofisici, filosofi e giornalisti scientifici, passando per la proiezione di numerosi film di fantascienza.

I visitatori potranno vivere sulla loro pelle, letteralmente, alcune sensazioni altrimenti limitate all’immaginazione. Si potrà entrare nella “doccia cosmica” dove fasci di luce renderanno l’idea dei miliardi di particelle che a ogni istante ci attraversano velocissime e in silenzio, si potrà sperimentare il modo in cui oggetti di grande massa curvano lo spazio, si potrà giocare con grandi touch screen e con installazioni a tre dimensioni con le quali osservare l’effetto dei buchi neri sulla gravità. Una scenografia coinvolgente porterà l’immaginazione del visitatore nei laboratori installati sotto il mare, sotto le montagne o sulle loro cime, o in orbita ben fuori dall’atmosfera terrestre; in quei luoghi insomma destinati a studiare le “parole” dell’Universo e a dare un senso a quel linguaggio degli astri che da sempre affascina l’umanità.

ROMA

Astri e particelle. Le parole dell’Universo
Fino al 14 gennaio 2010
Palazzo delle Esposizioni

Sito Internet

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