Covid-19, aumentano i casi: a causa della maggior contagiosità dei sotto-lignaggi della variante omicron, nel nostro paese si registrano sempre più infezioni da Sars-cov-2. Tra le strategie di riduzione del rischio di contagio a nostra disposizione, oltre ai vaccini, al distanziamento interpersonale e alla corretta igiene delle mani, vi sono anche le mascherine, il cui utilizzo, fino a qualche mese fa, era obbligatorio nella maggior parte delle situazioni, ma che gradualmente è stato considerato sì raccomandato, ma facoltativo. Vediamo insieme quando rimane l’obbligo di usare le mascherine, quando no e quando, complice la situazione epidemiologica in peggioramento, sarebbero consigliate.
I numeri dei contagi
Rispetto all’estate 2021, i contagi dovuti a Sars-cov-2 nel nostro paese vanno decisamente peggio: secondo i dati emersi dalla cabina di regia e riportati dall’Istituto superiore di sanità (Iss), l’incidenza di Covid-19 continua a salire (1071 casi ogni 100.000 abitanti, contro i 763 della settimana precedente), con un tasso Rt medio di 1,40 contro 1,22 della settimana precedente, ben oltre la soglia epidemica. Salgono anche i tassi di occupazione delle terapie intensive (3,5% rispetto al 2,6% della scorsa settimana) e i ricoveri (13,3% contro il 10,3%).
Tra i principali responsabili di questa nuova impennata dei contagi sembrerebbero esserci le varianti derivanti da omicron, e in particolare omicron 5 (denominata BA.5): secondo l’ultima indagine rapida dell’Iss e del ministero della Salute, che aveva analizzato i dati risalenti al 7 giugno, in Italia omicron aveva una prevalenza del 100%, in cui BA.2 era il ceppo più presente, ma in cui stavano aumentando i casi riconducibili alle sotto-varianti BA.4 e BA.5. In particolare la prevalenza di quest’ultima (di cui abbiamo parlato anche qui) era già salita al 23,15%. Adesso, oltre a quelle già diffuse in Italia, è stata rilevata una nuova variante di omicron, che secondo alcuni potrebbe essere ancora più contagiosa della 5: omicron BA.2.75, identificata per la prima volta in India a inizio giugno. In un contesto del genere, esperti e istituzioni sanitarie richiamano l’attenzione della popolazione sull’adozione di misure di contrasto nei confronti di Covid-19: tra queste, anche l’utilizzo delle mascherine.
Covid, le mascherine bagnate funzionano?
Cosa dicono le indicazioni del governo
Chirurgiche, di stoffa, ffp2, ffp3: le mascherine, dispositivi di protezione individuale delle vie respiratorie, sono uno dei simboli della pandemia di Covid-19. Fino a qualche mese fa (il 30 aprile 2022 per la precisione) il loro utilizzo al chiuso rimaneva obbligatorio ovunque: scuole, uffici, mezzi pubblici, negozi. Poi, con la lieve decrescita dei contagi durante la primavera 2022, l’obbligo è stato gradualmente rimosso da quasi tutti i contesti.
Per quanto riguarda le indicazioni del governo, come riporta la pagina dedicata del ministero della Salute, dal 15 giugno al 30 settembre 2022 resta in vigore l’obbligo di indossare la mascherina ffp2 sui mezzi di trasporto, per i lavoratori, utenti e visitatori delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali, nel caso compaiano i sintomi associati a Covid-19 o durante l’autosorveglianza in caso di contatto stretto con una persona positiva, fino a dieci giorni dopo il contatto. In tutte queste situazioni non hanno l’obbligo di indossare le mascherine i bambini di età inferiore ai sei anni, le persone con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, le persone che devono comunicare con una persona con disabilità e le persone che stanno svolgendo attività sportiva.
Quando usare le mascherine
Per quanto riguarda i posti di lavoro, come riporta l’aggiornamento delle misure di contrasto al coronavirus nelle aziende private, dal 1 luglio 2022 è decaduto l’obbligo di utilizzo delle mascherine ffp2, nonostante esse rimangano “un presidio importante per la tutela della salute dei lavoratori ai fini della prevenzione del contagio nei contesti di lavoro in ambienti chiusi e condivisi da più lavoratori o aperti al pubblico o dove non sia possibile il distanziamento interpersonale di un metro”. Per questo motivo il datore di lavoro deve assicurare la disponibilità di ffp2 al fine di consentirne l’utilizzo a tutti i lavoratori. In sostanza, mascherine raccomandate, ma non obbligatorie.
Soprattutto in un contesto in cui i contagi continuano ad aumentare e in situazioni in cui la distanza interpersonale non può essere mantenuta, sia al chiuso sia all’aperto (come per esempio feste o concerti), le mascherine sembrano ancora essere uno strumento fondamentale per abbassare il rischio di contagio e contenere l’ondata estiva di infezioni, soprattutto in vista dell’autunno.
Come riporta Ansa.it, Nino Cartabellotta, presidente della fondazione Gimbe, ha esposto i rischi della situazione epidemiologica e ribadito l’importanza delle mascherine: “Abbiamo una crescita esponenziale dei contagi, che non contabilizza il sommerso dei casi non dichiarati. Le quarte dosi al palo e con grandi differenze regionali nelle coperture, in questa fase, oltre ad accelerare la somministrazione della quarta dose nei pazienti vulnerabili, è indispensabile contenere la circolazione virale utilizzando le mascherine”.
Sulla stessa posizione, come riporta Adnkronos.it, il ministro della Salute Roberto Speranza: “Abbiamo il 90% degli over 12 nel paese che è vaccinata, abbiamo anticorpi monoclonali e antivirali, c’è una situazione diversa, ma ciò non toglie che dobbiamo tenere alta l’attenzione, monitorare, invitare le persone alla prudenza, e portare le mascherine nei luoghi e situazioni a rischio“.
Via: Wired.it
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