A circa 2 mesi dall’autorizzazione all’uso di emergenza del vaccino contro Covid-19 di Pfizer-Biontech nella fascia di età tra i 5 e gli 11 anni, con quasi 9 milioni di dosi somministrate, i dati di sorveglianza raccolti dai Centers for disease control and prevention (Cdc) statunitensi confermano la sostanziale sicurezza del dispositivo. Il report, pubblicato a fine dicembre scorso, è disponibile sulla rivista Morbidity and Mortality Weekly Report.
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Il rapporto dei Cdc si basa sui dati di sorveglianza raccolti dal Vaccine adverse reporting system (Vaers, il sistema gestito da Cdc, Centers for disease control and prevention, e Fda, Food and drug administration, a cui volontariamente possono accedere sia genitori sia operatori sanitari) e da un altro sistema via smartphone, chiamato v-safe. Nel periodo di osservazione di 6 settimane dall’approvazione dei vaccini per Covid-19 nella fascia pediatrica 5-11 anni (per la precisione dal 3 novembre al 19 dicembre 2021) sono state somministrate 8,7 milioni di dosi di vaccino Pfizer-Biontech e Vaers ha ricevuto 4.249 segnalazioni di eventi avversi, di cui 4.149 (cioè il 97,6%) non gravi. Nello stesso arco di tempo v-safe ha raccolto i dati di 42.504 bambini registrando, dopo la seconda dose, 17.180 reazioni locali al vaccino (per esempio dolore nel sito di iniezione) e 12.223 reazioni sistemiche (come stanchezza o mal di testa). Questi dati di real-life, scrivono gli esperti dei Cdc, concordano con quelli verificati durante i trial clinici.
Molto pochi i casi di miocardite post vaccinazione verificati: su 11 bambini colpiti, al momento dell’analisi dei Cdc, 7 si erano già ripresi completamente e 4 si stavano riprendendo. La frequenza di miocarditi, comunque, rimane per il momento più elevata nei maschi tra i 12 e i 29 anni.
Sono stati registrati anche 2 decessi: una bambina di 5 e una di 6 anni, entrambe fragili con serie condizioni mediche preesistenti, sono morte dopo aver ricevuto la vaccinazione. Secondo gli esperti non c’è nessun indizio di rapporto causale tra il vaccino e il decesso.
Infine si segnalano anche casi di errori di somministrazione: alcuni bambini hanno ricevuto la dose di vaccino approvata per le fasce d’età superiori agli 11 anni, ma nella maggior parte dei casi non ci sono state conseguenze.
I dati rassicuranti hanno portato l’Fda ad approvare il booster anche nelle fasce pediatriche 12-15 anni e 5-11 anni a rischio.
Anche perché un altro recente studio che ha esaminato i ricoveri in sei ospedali degli Stati Uniti di bambini e ragazzi sotto i 18 anni ha messo in luce che circa il 78% veniva ospedalizzato per Covid-19 e solo lo 0,4% degli eleggibili era stato completamente vaccinato. Quelli a maggior rischio di ospedalizzazione erano bambini e ragazzi con comorbidità, in particolare l’obesità.
Per gli esperti si tratta di un’ulteriore prova dell’importanza della vaccinazione anche in età pediatrica.
Via Wired.it
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