Il fumo passivo danneggia i polmoni: quella che ieri era un’ipotesi, probabile ma mai confermata, oggi, per la prima volta, è avvalorata da immagini mediche. “Abbiamo usato una particolare tecnica di risonanza magnetica, e abbiamo dimostrato che nei polmoni di un terzo dei non fumatori esposti al fumo di sigaretta per più di dieci anni si sviluppano dei microscopici danni strutturali, che possiamo considerare forme leggere di enfisema”, ha spiegato il fisoco Chengbo Wang che ha condotto lo studio insieme ai radiologi dell’Università della Virginia. I risultati sono stati presentati a Chicago durante il convegno annuale della Società di Radiologia del Nord America.
I ricercatori hanno esaminato 60 persone di età compresa tra 41 e 79 anni, 45 dei quali non avevano mai avuto l’abitudine alle sigarette. I 45 non fumatori sono stati suddivisi in due gruppi, con una storia di alta e bassa esposizione al fumo passivo. Per esposizione elevata si intendeva aver convissuto con un tabagista per almeno dieci anni, soprattutto durante l’infanzia. I 15 fumatori, attuali o pregressi, costituivano il gruppo di controllo.
I volontari inalavano una miscela di azoto ed elio-3, un isotopo radioattivo dell’elio, il marker che permetteva di seguire il tragitto del gas nelle vie aeree. L’apparecchiatura misurava la diffusione, cioè lo spostamento delle molecole di elio, dopo un secondo e mezzo. In circa un terzo dei soggetti con alta esposizione al fumo passivo, la miscela viaggiava nei polmoni più rapidamente della norma. Ciò indica la presenza di “buchi” e di spazi dilatati tra gli alveoli, i “sacchettini” a forma di acini d’uva che costituiscono le unità funzionali di quest’organo: mostra, cioè, un principio di enfisema, la malattia degenerativa che si sviluppa nei forti fumatori e che costituisce una delle principali cause di invalidità e di morte nei paesi sviluppati.
Nei rimanenti due terzi del gruppo a elevata esposizione, la diffusione era, all’opposto, più lenta rispetto a quella negli individui poco esposti al fumo. Quello che sembra un risultato paradossale potrebbe, invece, essere la conseguenza di un restringimento delle vie aeree inferiori, dovuto a un inizio di bronchite cronica. (m.mo.)