È nell’alfabeto genetico del batterio Yersinia pestis, responsabile della peste, la chiave per la realizzazione di un vaccino contro questo millenario flagello. Si tratta di una sequenza di Dna, composta da quattro milioni 650 mila di lettere, la cui mappatura, oltretutto, potrebbe far luce sull’evoluzione di altre malattie infettive (tifo, tubercolosi, antrace). La sequenziazione, pubblicata su Nature, è stata realizzata da un team di scienziati con a capo Julian Parkill, del Sanger Centre di Cambridge (Gran Bretagna).
Il batterio in questione, Yersinia pestis, si sarebbe insediato, centinaia di anni fa, nelle pulci. Nel corso del tempo, tuttavia, avrebbe cambiato stile di vita, riuscendo a saltare dalle pulci ai mammiferi e stabilendosi nel loro sangue. Si sarebbe anche dotato di un nuovo patrimonio genetico, preso in prestito da altri microbi. L’equipaggiamento totale è stato stimato in circa 150 pseudogeni, ovvero geni difettosi, sottoposti a una mutazione, che li ha resi inabili a copiare dal Dna quelle informazioni necessarie alle cellule per la costruzione delle proteine.
E proprio la sua abilità “trasformista” sarebbe alla base della sua rapida evoluzione. Attualmente, la peste bubbonica uccide 2000 persone ogni anno, principalmente in Asia e in Africa e il trend è in salita. Ma potrebbe essere sconfitta, se diagnosticata in tempo, da un’appropriata terapia antibiotica e da campagne di igiene pubblica. (d.d.v.)
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