Categorie: Salute

Ebola, i rischi per i sopravvissuti

L’epidemia di ebola in Africa occidentale si è conclusa. Negli scorsi mesi, il virus ha infettato oltre 28.600 persone, uccidendone più di 11mila. Per molti dei 17mila sopravvissuti però, i problemi non sembrano ancora finiti. A oltre sei mesi dalla guarigione, infatti, una larga percentuale dei pazienti infettati dal virus presenta infatti gravi problemi neurologici di varia natura, che potrebbero rivelare la presenza di danni cerebrali permanenti causati dalla malattia. A svelarlo è uno studio del National Institutes of Health, i cui risultati saranno presentati ad aprile durante il convegno annuale dell’American Academy of Neurology.

“Anche se l’epidemia è stata ufficialmente dichiarata conclusa – spiega Lauren Bowen, neurologa del National Institute of Neurological Disorders and Stroke che ha partecipato alla ricerca – molti sopravvissuti continuano spesso a lottare con problemi a lungo termine causati dalla malattia”. Tra gli ex pazienti, chiarisce la ricercatrice americana, sono in molti a lamentare disturbi neurologici e cognitivi di vario tipo, comprese improvvise tendenze suicide e allucinazioni.

Nel loro studio, gli autori hanno analizzato 82 pazienti liberiani sopravvissuti alla malattia, sottoponendoli ad un’accurata indagine neurologica prima nel corso del trattamento e poi a sei mesi dalla guarigione. I risultati hanno dimostrato che una larga parte dei pazienti continuava a presentare disturbi anche a mesi di distanza dal termine dei trattamenti.

Circa due terzi dei partecipanti infatti mostrava anomalie nel modo in cui gli occhi seguono un oggetto in movimento, un sintomo, spiega Bowen, che spesso indica la presenza di lievi danni a livello cerebrale. Un terzo dei pazienti presentava invece tremori, riflessi anormali o altre anomalie sensoriali, il 17% segni di danni ai lobi frontali. Tra i sintomi meno gravi i ricercatori hanno registrato anche mal di testa frequenti, depressionedebolezza, dolori muscolari e difetti della memoria. 21 dei partecipanti inoltre ha dichiarato di soffrire di allucinazioni in seguito alla malattia, mentre due pazienti hanno riferito di avere tendenze suicide.

“È stato piuttosto scioccante perché si tratta di pazienti piuttosto giovani, e non ci aspettavamo di scoprire questo genere di problemi”, ha raccontato Bowen alla Bbc. “I problemi di memoria, in particolare, sembrano avere un effetto terribile sulla qualità di vita di queste persone. Molti temono di non poter più tornare a studiare, mentre altri hanno terribili problemi a dormire. Per loro insomma, ebola non è ancora terminata”.

Per comprendere meglio le conseguenze a lungo terminedell’epidemia sulle popolazioni delle aree più colpite, i ricercatori stanno progettando uno studio più accurato (che coinvolgerà anche un gruppo di controllo), e progettano di seguire i pazienti anche nei prossimi anni, per verificare l’eventuale sparizione o miglioramento dei sintomi. Alcune delle anomalie osservate, sottolinea purtroppo Bowel, sembrano però indicare danni neurologici le cui conseguenze di norma si rivelano permanenti.

Via: Wired.it

Credits immagine: Ged/Flickr CC

Simone Valesini

Giornalista scientifico a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. Laureato in Filosofia della Scienza, collabora con Wired, L'Espresso, Repubblica.it.

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