Stiamo perdendo la battaglia contro il riscaldamento globale. Accordi disattesi, politici scettici se non apertamente ostili, rinnovabili che stentano a decollare. Le ragioni sono molte, ma è il risultato che conta: riuscire a contenere l’aumento delle temperature entro il grado e mezzo entro il 2100 sembra sempre più una pia illusione. La scadenza per agire si fa sempre più stretta, e molti esperti iniziano quindi a immaginare strategie alternative: se non riusciamo a ridurre le emissioni di gas serra, forse l’unica alternativa è eliminare artificialmente quello presente nell’atmosfera. Si chiama ingegneria climatica, e l’ultima novità in questo campo arriva dall’Rmit University di Melbourne: una nuova tecnologia in grado si sequestrare l’anidride carbonica presente nell’aria e ri-trasformarla in carbone (o più precisamente in carbonio, il suo ingrediente principale). Una strategia che permetterebbe, letteralmente, di riciclare l’anidride carbonica, appena descritta dai suoi inventori sulle pagine di Nature Communication.