A sbiadire i dipinti di Van Gogh conservati nei musei del mondo è una reazione di riduzione chimica, innescata dalla luce solare, che colpisce il giallo. A svelare sulle pagine di Analytical Chemistry il mistero che da 200 anni assilla i restauratori alle prese con i capolavori del genio olandese, è stato un gruppo di ricercatori europei guidati da Koen Janssens dell’Università di Anversa e Letizia Monico dell’Università di Perugia e di cui hanno fatto parte anche alcuni scienziati dell’Istituto di scienze e tecnologie molecolari del Consiglio nazionale delle ricerche (Istm-Cnr).
Per capire come mai, alla luce del sole, i pigmenti del brillante giallo cromo caratteristico dei quadri di Van Gogh si trasformassero in marrone modificando la loro composizione, i ricercatori hanno impiegato tecnologie alla CSI. Per prima cosa hanno prelevato piccolissimi campioni di tela dalla scena del crimine: due tele di Van Gogh. Dopodichè hanno invecchiato questi frammenti grazie a una lampada UVA e hanno notato che solo uno mostrava un imbrunimento significativo. A questo punto gli scienziati hanno colpito il frammento con un fascio di raggi X di dimensioni microscopiche e hanno scoperto che l’annerimento era causato da una reazione di riduzione chimica del cromo da Cr(VI) a Cr (III). In particolare, il Cromato di piombo (PbCrO4) si degrada formando Ossido di cromo (Cr2O3 – 2H2O).
Per verificare i loro risultati gli scienziati hanno allora esaminato alcuni campioni di tela “sbiadita” di due capolavori del pittore: Vista di Arles con Iris (1888) e Riva della Senna (1887), entrambi conservati al Museo Van Gogh di Amsterdam. Le analisi, hanno confermato che la reazione identificata originariamente dai ricercatori era la colpevole.
Secondo Costanza Milani dell’Istm-Cnr, coautrice dello studio, la problematica è comune ai quadri di versi impressionisti, da Seraut a Pissarro, da Manet a Renoir. “I gialli a base di cromato di piombo sono caratterizzati da una scarsa stabilità chimica e fotochimica che si manifesta nel tempo con un marcato imbrunimento”, spiega la ricercatrice.
Il prossimo passo degli studiosi è capire, anche alla luce di questi risultati, come mai non tutti i dipinti di Van Gogh hanno subito la stessa alterazione: per esempio la versione della serie dei Girasoli conservata presso la National Gallery di Londra ha mantenuto le tonalità originarie, mentre quella del Museo Van Gogh di Amsterdam si è annerita.
Riferimenti: Analytical Chemistry