Società

Essere egoisti non vi aiuterà a fare carriera, essere gentili sì

Egoisti, manipolatori, calcolatori e disonesti. In una sola parola, carogne. Se pensate, sorridendo soddisfatti, di avere tutte queste abilità e che in qualche modo vi torneranno di certo utili al lavoro, mettetevi l’anima in pace: non avrete più probabilità di fare carriera rispetto agli altri. A suggerirlo è uno studio durato 14 anni dell’Università della California a Berkley nel quale i ricercatori mettono nero su bianco che l’essere gentili e disponibili sul luogo di lavoro ha dei vantaggi, mentre essere egoisti non offre più chance di successo rispetto a chi non lo è. I risultati sono appena stati pubblicati sulla rivista Pnas.

Lo studio

Per giungere a questa conclusione, i ricercatori hanno coinvolto un gruppo di studenti di tre diverse università, ai quali è stato di compilare sondaggi e rispondere a interviste per valutare la loro personalità, in 5 tratti: apertura a imparare, coscienziosità, estroversione, instabilità emotiva e gradevolezza. Dopo oltre un decennio, il team ha ricontattato gli stessi partecipanti, chiedendo loro informazioni sulla loro posizione lavorativa, sulla loro carriera e su come fossero arrivati a questi traguardi, concentrandosi sull’identificare per esempio comportamenti dominanti e aggressivi, di paura e intimidazione o ancora di competenza e disponibilità nell’aiutare gli altri. Inoltre, hanno chiesto ai rispettivi colleghi di valutare i loro atteggiamenti sul posto di lavoro. Dalle successive analisi, i ricercatori hanno scoperto che una personalità con tratti egoisti e aggressivi non offre maggiori probabilità di raggiungere il successo rispetto a chi invece si mostra generoso, gentile e affidabile.

Egoismo e successo

Il motivo? Secondo le ipotesi dei ricercatori, anche se gli egoisti possono aumentare il loro potere con atteggiamenti di paura e intimidatori, ciò viene compensato dalle loro scarse relazioni interpersonali. In altre parole, anche se gli egoisti tendono ad assumere un comportamento dominante, la loro mancanza di cordialità e socievolezza annulla qualsiasi vantaggio che la loro aggressività offre loro. “La sgradevolezza è un aspetto relativamente stabile della personalità che implica la tendenza a comportarsi in modi litigiosi, freddi, insensibili ed egoistici”, spiegano gli autori dello studio. “Le persone spiacevoli tendono a essere ostili e offensive verso gli altri, sono disoneste, manipolano gli altri per i propri interessi e ignorano le problematiche altrui”.

Al contrario, chi si dimostra più gentile ha maggiori probabilità di fare carriera, grazie alla predisposizione alla socialità, energia e assertività. “La cattiva notizia è che si danno incarichi a persone sgradevoli con la stessa frequenza delle persone affidabili”, commenta il co-autore dello studio Cameron Anderson. “In altre parole, si permette agli egoisti di guadagnare successo alla stessa velocità di chiunque altro, anche se possono causare gravi danni sul luogo di lavoro”.

Egoisti al potere

Il dibattito sull’assumere un atteggiamento machiavellico sul lavoro possa aiutare o no le persone a raggiungere il successo lavorativo va avanti ormai da anni. Ricerche precedenti, per esempio, hanno evidenziato che gli egoisti in posizioni di potere danno la priorità al proprio interesse, creano relazioni corrotte e, infine, possono causare il fallimento dell’organizzazione per cui lavorano.

Le persone che leggono la biografia di Steve Jobs, per esempio, potrebbero pensare: “Forse se divento uno stronzo ancora più grande avrò successo come Steve”, fanno notare gli autori dello studio. “Il mio consiglio ai manager è quello di prestare attenzione alla gentilezza”, conclude Anderson. “Gli studi precedenti sono chiari: le persone piacevoli al potere raggiungono risultati migliori”. 

Riferimenti: Pnas

Credits immagine di copertina: You X Ventures on Unsplash

Marta Musso

Laureata in Scienze Naturali alla Sapienza di Roma con una tesi in biologia marina, ha sempre avuto il pallino della scrittura. Curiosa e armata del suo bagaglio di conoscenze, si è lanciata nel mondo del giornalismo e della divulgazione scientifica. “In fin dei conti giocare con le parole è un po' come giocare con gli elementi chimici”.

Articoli recenti

Uno dei più misteriosi manoscritti medioevali potrebbe essere stato finalmente decifrato

Secondo gli autori di un recente studio potrebbe contenere informazioni sul sesso e sul concepimento,…

18 ore fa

Ripresa la comunicazione con la sonda Voyager 1

Dopo il segnale incomprensibile, gli scienziati hanno riparato il danno a uno dei computer di…

3 giorni fa

Atrofia muscolare spinale, ampliati i criteri di rimborsabilità della terapia genica

L’Aifa ha approvato l’estensione della rimborsabilità del trattamento, che era già stato approvato per l'atrofia…

4 giorni fa

Così i tardigradi combattono gli effetti delle radiazioni

Resistono alle radiazioni potenziando la loro capacità di riparare i danni al dna. Piccolo aggiornamento…

5 giorni fa

Leptospirosi: perché crescono i casi a New York?

Mai così tanti casi di leptospirosi in un anno dal 2001: a contribuire all’aumento delle…

1 settimana fa

Fogli d’oro sottilissimi: arriva il goldene

Potrebbe essere usato in diverse applicazioni come catalizzatore per la conversione dell'anidride carbonica e la…

1 settimana fa

Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.

Leggi di più