Le immagini satellitari fotografate lo scorso agosto dai satelliti dell’Agenzia spaziale europea (Esa) hanno rivelato l’esistenza di una enorme frattura nella calotta polare artica, che dall’arcipelago dello Spitzberg, a nord della Norvegia, giunge fino al Polo Nord.
La crepa delle dimensioni della Gran Bretagna si sarebbe formata a causa delle violenti tempeste estive registrate a fine estate, ma è anche una ulteriore prova del progressivo assottigliamento del ghiaccio artico dovuto al riscaldamento globale. Negli ultimi 25 anni le immagini satellitari hanno mostrato una notevole diminuzione dell’estensione minima dei ghiacci, che ha raggiunto un minimo storico di 5,5 milioni di chilometri quadrati nel 2005, contro gli 8 milioni all’inizio degli anni Ottanta.
Secondo l’Esa l’enorme frattura potrebbe permettere a una nave di giungere fino al Polo Nord partendo dall’arcipelago norvegese dello Spitzberg o dalla Siberia, in un tratto di mare che normalente è coperto da uno spesso strato di ghiaccio. Una situazione del genere non si è mai verificata nelle precedenti stagioni e in futuro potrebbe addirittura portare all’apertura di nuove rotte commerciali tra Europa settentrionale e Asia.
Se l’attuale trend non verrà invertito, in futuro la rotta marina a Nord tra l’Europa e l’Asia sarà aperta per intervalli di tempo più lunghi tanto da poter ipotizzare, da qui a 20 anni, la possibilità di fare il giro del mondo a vela attraversando l’Oceano Artico in estate. (s.m.)
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