Bruce Wilkinson, professore di geologia all’Università del Michigan, nella sua ultima ricerca, presentata al meeting di Denver (Usa) della Geological Society of America ha affermato che l’attività umana causa dieci volte più l’erosione delle superfici continentali che l’unione di tutti i processi naturali. Wilkinson ha calcolato che in 50 milioni di anni l’erosione del suolo risulta essere di 18 metri per milione di anni. Negli Stati Uniti, nei luoghi dove il terreno si sta corrodendo a causa dell’attività agricola, il tasso di erosione ha una media di 450 metri per milione di anni e in altre parti del mondo è anche più alto. Poiché la formazione del terreno è quasi uguale a quella dell’erosione naturale, i risultati di Wilkinson indicano che gli esseri umani stanno mettendo a nudo il terreno della superficie della Terra più velocemente di quanto la natura possono sostituirlo. “Questa situazione è particolarmente critica, perché la popolazione umana sta crescendo velocemente e perché quasi tutto il terreno potenzialmente arabile è già ora sotto l’aratro”, ha detto Wilkinson. (g.g.)
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