Categorie: Spazio

Esopianeti con acqua, forse

Neanche due mesi fa Nature comunicava la scoperta del più piccolo esopianeta, oggi invece su Science un team di ricercatori guidati da William J. Borucki del Nasa Ames Research Center annuncia di aver scovato, sempre grazie al prolifico telescopio Kepler, cinque pianeti intorno a una stella vecchia sette miliardi di anni (Kepler-62), due dei quali sembrerebbero trovarsi nella zona abitabile che circonda questo sole. Ovvero, potrebbero contenere acqua liquida. 

Dei cinque pianeti intorno a Kepler-62 (lontana 1200 anni luce dalla Terra e, rispettivamente, con una grandezza  e una brillantezza pari ai 2/3 e 1/5 di quella solare) quelli considerati come i più ospitali sarebbero i più esterni, Kepler-62e e Kepler-62f, contenenti, secondo le simulazioni al computer, materiale roccioso e/o ghiacciato. Si tratta di corpi considerati come delle superterre, visto che i loro raggi sono rispettivamente pari a 1,6 e 1,4 volte quello del nostro pianeta e facendo i calcoli, spiegano i ricercatori, viene fuori che i Kepler-62e e Kepler-62f ricevono dalla loro stella una quantità di radiazione pari a 1,2 e 0,4 volte quella che giunge sulla Terra. Si tratta di una quantità circa approssimabile a quella che raggiunge Venere e Marte, spiegano gli esperti. Questo significa che laddove fosse presente atmosfera l’acqua sulle superterre, se presente, potrebbe presentarsi anche allo stato liquido. 

“Da quello che possiamo dire, a partire dal raggio e dal periodo orbitale (122 e 267 giorni rispettivamente per Kepler-62e e Kepler-62f, nda), si tratta degli oggetti più simili alla Terra che abbiamo trovato finora”, ha commentato entusiasta Justin Crepp della Notre Dame University. Infatti, precisano anche dalla Nasa, Kepler-62f è solo il 40% più grande del nostro pianeta, il che lo rende tra quelli conosciuti il più simile al nostro per grandezza che si trovi nella zona abitabile di un’altra stella. 

Contemporaneo all’annuncio su Science arriva anche quello su Astrophysical Journal. Il team di Thomas Barclay del Bay Area Environmental Research Institute ha infatti comunicato di aver scovato sempre grazie a Kepler un altro pianeta nella zona abitabile della sua stella, simile al nostro Sole: Kepler-69c, il 70% più grande della Terra e di cui per ora non si conosce la composizione. Infatti le informazioni per sapere qualcosa di più sulla potenziale abitabilità di questi nuovi esopianeti sono ancora troppo poche. 

Via: Wired.it

Credits immagine: NASA Ames/JPL-Caltech

Anna Lisa Bonfranceschi

Giornalista scientifica, a Galileo Giornale di Scienza dal 2010. È laureata in Biologia Molecolare e Cellulare e oggi collabora principalmente con Wired e La Repubblica.

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