Gb, sempre più indipendentisti

Le nuove generazioni scozzesi e gallesi non sentono più l’orgoglio nazionale britannico e provano una crescente simpatia per i partiti che chiedono l’indipendenza (o qualcosa di simile) delle nazioni che compongono il Regno Unito. A lanciare l’allarme è uno studio sponsorizzato dall’Economic and Social Research Council (Esrc) e condotto dal National Centre for Social Research coinvolgendo ricercatori delle università di tutto il Regno Unito. Gli studiosi prospettano un indebolimento delle forze che finora hanno tenuto insieme le diverse parti del Regno Unito man mano che le vecchie generazioni di unionisti vengono meno. Tuttavia, il successo dei movimenti indipendentisti non è prevedibile e dipenderà dalle contingenze politiche del momento. Questo fenomeno riveste particolare rilevanza poiché questa settimana in Scozia si terranno le elezioni, dopo una campagna elettorale incentrata sul tema chiave dell’indipendenza.

I ricercatori hanno esaminato l’attitudine dei cittadini britannici all’identità nazionale e al sistema politico, con particolare riferimento alla devolution introdotta in Galles e Scozia a partire dal ’99, e hanno confrontato questi dati con quelli ottenuti nel passato. Il primo elemento rilevato è un decremento dell’orgoglio britannico dal 55 per cento del 1981 al 45 per cento di oggi, dovuto principalmente al ricambio generazionale. Rispetto al passato, infatti, i giovani non hanno acquisito un attaccamento alla Gran Bretagna, in particolare in Scozia e Galles piuttosto che in Inghilterra. Al contrario, la devolution non sembra avere un grande impatto sulla senso della nazionalità per scozzesi e gallesi, mentre in Inghilterra è più forte la distinzione tra “English” e “British”.

In generale, le caratteristiche di questa forma di devolution piacciono in tutta l’isola, e in Scozia e Galles il governo locale raggiunge un livello di legittimazione e fiducia addirittura maggiore di quello britannico, nonostante la percezione comune di tali istituzioni locali sia sotto le aspettative prospettate nel 1997, anno di entrata in vigore tramite referendum. Per questo motivo Lindsay Paterson dell’Università di Edimburgo, che ha preso parte alla ricerca, afferma che il voto a queste elezioni sarà fortemente influenzato da questo diffuso sentimento nazionalista, rendendo più arduo rispetto al passato il tentativo dei laburisti di rappresentare questi Paesi. (a.p.)

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