Giungla d’asfalto

Se in questi giorni non tollerate il caldo delle grandi città, sappiate che le vostre piante d’appartamento invece lo apprezzano molto, perché le mantiene più verdi più a lungo. Infatti la temperatura delle città, in media più alta rispetto alle zone rurali, avrebbe una considerevole influenza sulla crescita stagionale della vegetazione. È quanto affermano i ricercatori della Boston University, dopo aver elaborato i dati di un monitoraggio satellitare eseguito nel 2001. Lo studio, pubblicato sul Geophysical Research Letters journal, si è avvalso di una strumentazione messa a punto dalla Nasa, il Moderate resolution imaging spectroradiometer (Modis), che ha permesso di registrare giornalmente le variazioni del colore delle piante nell’arco dell’anno. Il risultato dell’indagine è che nei 70 agglomerati urbani del Nord-America, scrutati via satellite, la crescita stagionale delle piante dura 15 giorni in più rispetto alle zone di campagna limitrofe. Palazzi, strade e attività antropiche alzano la temperatura relativa dell’aria, creando delle specie di oasi per la vegetazione. Così i fiori sbocciano prima in primavera e appassiscono più tardi in autunno. L’effetto si smorza esponenzialmente man mano che ci si allontana dai centri urbani, ma rimane significativo fino a un raggio di 10 chilometri di distanza. Secondo Xiaoyang Zhang, primo autore della ricerca, le isole di calore urbane possono suggerire un buon modello per studiare l’effetto del riscaldamento climatico del pianeta. Per ogni grado centigrado in più in primavera, la vegetazione anticiperebbe di tre giorni la fioritura. Le città, secondo i ricercatori, potrebbero diventare dei “laboratori” per studiare l’impatto degli sbalzi di temperatura sugli ecosistemi. (d.c.)

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