L’Europa risente ancora dell’eccezionale ondata di caldo dell’estate 2003: a seguito delle temperature da record registrate in luglio e agosto, infatti, la crescita delle piante si è ridotta del 30 per cento. È quanto sostiene un gruppo di ricercatori, di cui fanno parte anche alcuni italiani, guidato da Philippe Ciais del Laboratorio di scienze climatiche e ambientali di Gif sur Yette (Francia). Lo studio, pubblicato su Nature, non fa solo riferimento ai raccolti agricoli meno abbondanti, ma all’intero ecosistema. Le scarse precipitazioni nell’Europa orientale e il caldo torrido che ha colpito l’Europa occidentale hanno ostacolato la crescita della flora, come mai osservato prima. Questo ha generato un effetto a catena: è diminuita la quantità di anidride carbonica atmosferica assorbita dalle piante, con ripercussioni, in ultima analisi, sul riscaldamento globale del continente. I risultati sono stati ottenuti dagli studiosi sia attraverso modelli numerici, sia in base alle osservazioni eseguite nell’agosto 2003 sui livelli di anidride carbonica assorbita e rilasciata dall’ecosistema forestale europeo. (a.l.)
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