Gli insoliti sensi degli animali

Howard C. Hughes
Sensory Exotica.
Delfini, api, pipistrelli e i loro sistemi sensoriali

McGraw Hill, 2001
pp. 347, £49.000 (euro 25,31)

Già alla fine del Settecento era nota la capacità del pipistrello di orientarsi nella totale oscurità. La prima scoperta fu fatta dal biologo italiano Lazzaro Spallanzani, allora professore all’università di Pavia, che asportò gli occhi ad alcuni pipistrelli. Così poté constatare che il volo di questi animali era impeccabile e consentiva loro di evitare tutti gli ostacoli. Poco dopo il chirurgo svizzero Charles Jurine osservò che, inserendo dei tappi negli orecchi dei pipistrelli, li si rendeva incapaci di orientarsi. Sembrava evidente che era l’udito, non la vista, il senso interessato in tale fenomeno. Le conoscenze in questo campo non fecero importanti progressi fino agli anni Trenta del secolo scorso, quando Donald Griffin, allora studente alla Harvard University, ipotizzò che i pipistrelli riuscissero a orientarsi emettendo suoni ad altissima frequenza e ascoltando i loro echi. Fu così che – con la collaborazione del fisico George Pierce, che mise a disposizione un registratore di ultrasuoni, e del biologo Robert Galemos – il giovane ricercatore di Harvard poté congegnare gli esperimenti decisivi. In una camera insonorizzata, dopo aver coperto gli occhi dei pipistrelli con piccole maschere, fu possibile ascoltare al registratore i loro versi ultrasonori emessi durante il volo. Era stato scoperto il meccanismo del senso di orientamento dei pipistrelli: il biosonar (sonar biologico), una modalità sensoriale che consente all’animale di evitare gli ostacoli e di rilevare la presenza degli insetti che cattura durante il volo.

Lo psicologo americano Howard C. Hughes descrive in un libro pregevole i sistemi sensoriali più insoliti nel mondo animale: quello acustico di pipistrelli e delfini; quello magnetico di molti uccelli; il meccanismo elettrico di orientamento e comunicazione di alcuni pesci; la comunicazione chimica presente in moltissime specie. Ogni sistema sensoriale, spiega l’autore, è un mirabile meccanismo di elaborazione delle informazioni. Gli eventi che culminano nella percezione cominciano da cellule recettrici specializzate, che convertono una particolare forma di energia fisica in correnti bioelettriche. Queste, attraverso complesse reti di neuroni, raggiungono specifiche aree dell’encefalo, in cui viene a configurarsi un pattern di attività cerebrale, che chiamiamo appunto percezione. Il libro, di facile lettura nella parte etologica, risulta però complesso e molto tecnico sotto l’aspetto fisiologico.

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