Entro il 5 gennaio prossimo il Parlamento dovrà pronunciarsi sulla Legge Delega Ambientale, che prevede le nuove norme in materia di rifiuti, acque, emissioni di gas in atmosfera, bonifiche, danno ambientale. Intanto sono numerose le associazioni ambientaliste che si stanno mobilitando perché il provvedimento non venga approvato, sia perché il tempo a disposizione non consente una valutazione seria ed approfondita, ma soprattutto perché il testo non è accompagnato da analisi obbligatorie, come l’analisi tecnico-normativa e l’analisi dell’impatto della regolamentazione, né dal parere della Conferenza Unificata Stato Regioni Enti Locali. Sono già oltre 170 i firmatari, accademici, ricercatori, docenti universitari ed esponenti del mondo scientifico, dell’appello al Presidente della Repubblica e ai principali organi dello Stato ad ascoltare la preoccupata riflessione che viene dal mondo della scienza. Nell’appello, on line sul sito del Wwf e di Legambiente, si denuncia che “viene notevolmente diminuito il livello di protezione ambientale con pregiudizio per la salute” e “viene sostanzialmente smantellato l’assetto sanzionatorio per la violazione delle leggi ambientali”. A sostegno della richiesta è allegato un documento articolato che motiva il giudizio e lo rafforza con una serie di espliciti riferimenti alla Costituzione e alle direttive comunitarie. Tra le adesioni alla protesta, il Premio Nobel Rita Levi Montalcini, Salvatore Settis, rettore della Scuola Normale Superiore di Pisa, Roberto Passino, direttore dell’Istituto di ricerca sulle acque del Cnr, Giuseppe Notarbartolo di Sciara, Giuseppe Scarascia Mugnozza del Cnr, Vincenzo Ferrara climatologo dell’Enea, Marino Gatto Presidente della Società italiana di ecologia. (a.c.)