Salute

Hiv, cresce l’aspettativa di vita dei sieropositivi

Un ventenne che contrae l’hiv oggi e che inizia a curarsi subito ha un’aspettativa di vita di 78 anni, pari a quella dei suoi coetanei hiv-negativi. È questa la conclusione a cui sono arrivati i ricercatori dell’Università di Bristol (Uk) dopo aver analizzato il tasso di mortalità tra le persone sieropositive a tre anni dall’inizio della terapia antiretrovirale dal 1996 al 2013.

Nel loro studio su Lancet, i ricercatori inglesi hanno preso in esame i dati relativi a 88.500 persone sieropositive provenienti da Europa e Nord America, che erano state reclutate in 18 studi precedenti. Analizzando il tasso di mortalità nei primi tre anni di follow-up dall’inizio della terapia antiretrovirale – la combinazione di farmaci che consente di bloccare la progressione della malattia e impedire il contagio di altre persone – gli scienziati hanno notato che il numero di morti tra chi aveva iniziato la terapia tra il 2008 e il 2010 era inferiore rispetto a quello registrato tra chi l’aveva intrapresa tra il 1996 e il 2007.

Sulla base di queste osservazioni hanno poi potuto effettuare delle previsioni: l’aspettativa di vita per un ventenne hiv-positivo che inizia la terapia antiretrovirale dopo il 2008, che mantiene una bassa carica virale dopo il primo anno di trattamento, è di 78 anni. Molto simile all’aspettativa di vita di una persona sana.

Ciò che ha fatto la differenza in questi anni sono stati i progressi della medicina e lo sviluppo di farmaci più efficaci e con meno effetti collaterali. L’efficienza dei farmaci attuali nel prevenire la replicazione del virus è infatti migliore rispetto al passato ed è più difficile che il virus sviluppi una resistenza nei loro confronti.

Il continuo miglioramento delle misure di prevenzione, delle campagne di screening e dei trattamenti per la cura della sintomatologia hanno fatto il resto.

Tuttavia gli studi fanno emergere un quadro non particolarmente roseo: oggi solo una persona sieropositiva su tre ha più di 50 anni. Ciò significa che dagli anni ’80 l’epidemia di Aids non si è arrestata e le associazioni denunciano come ancora troppe persone sono inconsapevoli di aver contratto l’infezione – una su otto rimane non diagnosticato.

Alla luce di questo gli esperti internazionali non nascondono la loro preoccupazione: il tasso di nuovi contagi insieme al prolungarsi dell’aspettativa di vita per i sieropositivi porteranno inevitabilmente all’aumento del numero di persone che invecchiano con l’hiv e i sistemi sanitari di tutto il mondo non sono preparati a sostenere le spese.

Via: Wired.it

Mara Magistroni

Nata e cresciuta nella “terra di mezzo” tra la grande Milano e il Parco del Ticino, si definisce un’entusiasta ex-biologa alla ricerca della sua vera natura. Dopo il master in comunicazione della scienza presso la Sissa di Trieste, ha collaborato con Fondazione Telethon. Dal 2016 lavora come freelance.

Articoli recenti

Uno dei più misteriosi manoscritti medioevali potrebbe essere stato finalmente decifrato

Secondo gli autori di un recente studio potrebbe contenere informazioni sul sesso e sul concepimento,…

3 giorni fa

Ripresa la comunicazione con la sonda Voyager 1

Dopo il segnale incomprensibile, gli scienziati hanno riparato il danno a uno dei computer di…

5 giorni fa

Atrofia muscolare spinale, ampliati i criteri di rimborsabilità della terapia genica

L’Aifa ha approvato l’estensione della rimborsabilità del trattamento, che era già stato approvato per l'atrofia…

6 giorni fa

Così i tardigradi combattono gli effetti delle radiazioni

Resistono alle radiazioni potenziando la loro capacità di riparare i danni al dna. Piccolo aggiornamento…

7 giorni fa

Leptospirosi: perché crescono i casi a New York?

Mai così tanti casi di leptospirosi in un anno dal 2001: a contribuire all’aumento delle…

1 settimana fa

Fogli d’oro sottilissimi: arriva il goldene

Potrebbe essere usato in diverse applicazioni come catalizzatore per la conversione dell'anidride carbonica e la…

2 settimane fa

Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.

Leggi di più