Categorie: Società

I giornalisti sbagliano, ma anche le università

Un bravo giornalista dovrebbe raccontare le ricerche scientifiche senza distorsioni ed esagerazioni, soprattutto quando si tratta di tematiche inerenti la salute, dal momento che quanto scrive potrebbe condizionare le opinioni e i comportamenti di chi legge. Troppo spesso, però, le notizie di scienza contengono conclusioni alterate rispetto a quelle riportate dai ricercatori nelle pubblicazioni scientifiche. Ma non sarebbe tutta colpa dei giornalisti per il British Medical Journal. Le news distorte, infatti, risultano associate a comunicati stampa accademici che presentano lo stesso tipo di errori, spiegano gli autori della ricerca, un team di esperti di scienza e giornalismo coordinato dalla Cardiff University, nel Regno Unito.

Scopo dello studio era quello di identificare la fonte delle esagerazioni presenti negli articoli giornalistici. Per questo i ricercatori hanno analizzato il contenuto di 462 pubblicazioni scientifiche riguardanti temi legati alla salute, dei relativi comunicati stampa emessi dalle più prestigiose università del Regno Unito, e di 668 notizie apparse sui giornali riferite a quelle pubblicazioni. Dall’indagine è emerso che, rispetto ai paper di riferimento, i comunicati stampa contenevano consigli al lettore eccessivi nel 40% dei casi, correlazioni tra eventi riportati erroneamente come relazioni causali nel 33% e inferenze dal modello animale all’essere umano improprie nel 36%. Per quanto riguarda gli articoli di giornale, queste tre classi di errori apparivano rispettivamente nel 58%, 81% e 86% dei casi quando presenti anche nei comunicati stampa. In caso contrario, ovvero quando il comunicato stampa era corretto, le percentuali di errore scendevano drasticamente al 17%, 18% e 10%.

In ogni caso l’indagine evidenzia solo una correlazione tra comunicati stampa e news esagerate e non una relazione di causa-effetto, tengono a precisare gli autori (forse, proprio per evitare errori). Malgrado quindi l’assenza di un vero e proprio “colpevole”, i ricercatori inglesi sanno comunque contro chi puntare il dito: l’autopromozione e la competizione tra i centri di ricerca accademici. Le loro conclusioni sono però ottimistiche e propositive. Le università, si legge nell’articolo sul British Medical Journal, hanno la possibilità di ridimensionare notevolmente le esagerazioni presenti nelle notizie riguardanti salute e biomedicina semplicemente migliorando la qualità dei loro comunicati stampa.

Riferimenti: The British Medical Journal DOI: 10.1136/bmj.g7015
Credits immagine: Javier Micora/Flickr CC

Giulia Carosi

Dopo una laurea in Psicologia conseguita alla Sapienza Università di Roma abbandona l’idea di fare la ricercatrice per studiare un po’ di tutto e non tutto su poco. Si iscrive al Master in Comunicazione della Scienza della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste per imparare a raccontarlo.

 

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