Tutta la pazza scienza degli IgNobel 2020

IgNobel
(Foto: Cassie Lopez on Unsplash)

Per chi non li conosce o non ne ha mai sentito parlare: gli IgNobel sono dei premi assegnati per così dire alla scienza pazza, bizzarra, che fa ridere (e poi pensare, come cita ormai il celeberrimo motto). Qualche esempio? Negli anni precedenti, per chi è proprio a bocca asciutta e avesse bisogno di orientarsi, ricordiamo per esempio i premi andati alla ricerca sui gemelli che non sono capaci di distinguersi l’uno dall’altro, ai medici che si sono praticati un’autocolonscopia o allo studio per capire quale banconota di quale paese fosse miglior ricettacolo di batteri. Quest’anno, causa pandemia, la tradizionale cerimonia di assegnazione – anch’essa a tratti surreale – non è andata in scena. Si è svolto tutto online, compresa l’assegnazione del premio (una scatola da autoassemblarsi a partire da un pdf e una banconota fuori corso). Ma l’essenza della manifestazione, promossa dalla Annals of Improbable Research non è cambiata, come mostrano i premi assegnati quest’anno, durante la cerimonia a tema bugs, in tutte le loro forme (insetti e bug informatici, come disegnato sulle facce della scatola-premio). Chi porta a casa (da casa) il premio quest’anno? Eccoli, senza prenderci troppo sul serio.

Acustica: le vocalizzazioni degli alligatori cinesi all’elio

A salire sul podio per la sezione acustica è stato un team di ricercatori internazionali, per aver indagato più a fondo le caratteristiche vocalizzazioni degli alligatori cinesi (Alligator sinensis). In realtà la motivazione ufficiale per il loro IgNobel cita:“per aver indotto una femmina di alligatore cinese a muggire in una camera ermetica arricchita di elio”. Perché questo hanno fatto. Lo scopo, si legge sulle pagine della ricerca – un paper su Journal of Experimental Biology di qualche anno fa – era capire se nelle loro vocalizzazioni fossero presenti quelli noti in acustica come formanti, la cui distribuzione, si legge, può essere alterata nello spettro sonoro dall’elio. Conclusioni: sì, a quanto pare gli alligatori asiatici emettono formanti, e potrebbero usarli come strumento per comunicare informazioni sulle loro dimensioni.

Psicologia: i narcisisti si riconoscono dalle sopracciglia

Come si riconosce un narcisista? Semplice, dalle sopracciglia. Secondo quanto raccontato da Miranda Giacomin e Nicholas Rule sulle pagine di Journal of Personality il narcisismo verrebbe percepito da alcune caratteristiche facciali, dalle sopracciglia in particolare. Perché? Le sopracciglia contribuiscono al riconoscimento facciale, aiutano a cogliere le espressioni e svolgono un ruolo anche nell’attrazione, scrivono gli autori.

Pace: India e Pakistan che si suonano ai campanelli delle porte per poi scappare

A leggere la motivazione sembrerebbe di trovarsi nel mezzo di qualche scherzo fanciullesco. Il premio IgNobel per la pace 2020 va a India e Pakistan per il caso dei “campanelli suonati furtivamente l’un l’altro alle porte dei loro diplomatici nel cuore della notte per poi fuggire via prima che qualcuno avesse modo di rispondere”. La notizia risale a più di due anni fa quando diplomatici di Pakistan e India, rivali da decenni, denunciarono rispettivamente molestie simili, insieme a pedinamenti auto e interruzioni di acqua e luce.

Fisica: vermi che vibrano ad alte frequenze

Il riconoscimento per la fisica invece quest’anno va a Ivan Maksymov e Andriy Pototsky, che firmano uno studio sulle pagine di Scientific Reports con il quale sono riusciti, scrivono dall’Improbable Research, “a determinare, sperimentalmente, cosa succede alla forma di un verme vivo quando si fa vibrare il verme ad alte frequenze”. Più nel dettaglio – ma non troppo – quello che Maksymov e Pototsky hanno fatto è stato osservare la formazione di una sorta di onde stazionarie su alcuni veri sottoposti a vibrazione verticale. Perché? Non si sa mai, lo studio di processi simili un giorno potrebbe aiutarci a controllare i processi biologici, scrivono i ricercatori.

Economia: relazioni tra bacio e reddito

Sembrerebbero non avere nulla a che spartire, i baci sulla bocca e il reddito di una popolazione. E invece no. A leggere i risultato di uno studio pubblicato lo scorso anno su Scientific Reports infatti si trova una correlazione tra i due parametri e si scopre che ci si bacia sulla bocca di più nei paesi in cui le diseguaglianze di reddito sono maggiori, scrivono i ricercatori, un team internazionale, in parte anche italiano. È Samuela Bolgan, docente psicologa, all’epoca ricercatrice presso l’Abertay University che ha preso parte al lavoro, a spiegarci qualcosa in più al riguardo e come è nata la ricerca.

“L’idea era quella di capire se nei paesi avanzati e che godono di buona salute, dove apparentemente si dà meno importanza ai legami affettivi e più ad altri aspetti, quale il lavoro, gli hobby, il bacio fosse considerato in modo diverso rispetto a quelli meno avanzati”. Per farlo i ricercatori hanno somministrato dei questionari a circa tremila partecipanti provenienti da 13 paesi, testando due diversi ipotesi: “Da una parte volevamo capire se il bacio potesse essere utile come strumento sensoriale nella valutazione del partner dal punto di vista di salute, dall’altra quanto il bacio riflettesse la disponibilità a investire in una relazione”, riprende Bolgan.

Quel che è emerso analizzando i dati è che il bacio non sembra valere come strumento di valutazione di salute, ma è invece correlato al tipo di relazione: sembra essere più importante in una coppia ormai consolidata dove è tenuto in grande considerazione, più dei rapporti sessuali, che durante il corteggiamento. Ma non solo. “Si dà molto valore al bacio soprattutto nei paesi più poveri e in particolar modo nelle persone più grandi rispetto ai giovani – racconta la psicologa – nei paesi più poveri, verosimilmente, ci si appoggia di più sulle relazioni, anche in virtù della maggiore quantità di tempo che ci si può dedicare”.

Fuori dai risultati quello che il lavoro dimostra è che le ricerche, come accade, nascono dalla curiosità dei ricercatori. “Sembrava una cosa un po’ strana da fare, molto innovativa – conclude Bolgan – ma anche questo premio è un po’ il riconoscimento alla creatività e se vogliamo alla serendipidità che possono essere un punto di forza e uno stimolo per dire che tutto può essere ricercato”.

Managment: l’omicidio più volte subappaltato

IgNobel 2020 per il managment va alla Cina, per il caso di un omicidio su commissione e più volte subappaltato, passando di mano in mano, ogni volta con una riduzione del compenso per il sicario. Alla fine della catena, l’ultimo sicario incaricato si è messo d’accordo con la persona da uccidere per inscenare cattura e omicidio, ma quest’ultimo alla fine si è rivolto alla polizia. L’epilogo, con le sentenze ai diversi intermediari, è stato ampiamente raccontato dalla stampa.

Entomologia: scienziati impauriti dai ragni

Lo sapevate che si può essere entomologi, ovvero scienziati dediti allo studio degli insetti, ma avere comunque paura dei ragni? Succede, lo ha raccontato Richard Vetter, ricercatore della University of California–Riverside ormai in pensione , in un articolo dall’eloquente titolo “Entomologi aracnofobici”, con un’indagine tra scienziati che studiano gli insetti. A quanto pare aver confidenza con animaletti con sei zampe (insetti) non mette al riparo da disgusto e in alcuni casi fobia nei confronti di altri artropodi, come i ragni (a otto zampe). Spesso si tratterebbe di un’avversione che risale all’infanzia.

Medicina: masticazioni fastidiose

L’IgNobel 2020 per a medicina viene diviso tra Paesi Bassi e Belgio, a un gruppo di ricercatori cui va il merito, di “aver diagnosticato una condizione medica a lungo non riconosciuta: La misofonia da stress nel sentire il rumore di altre altre persone mentre masticano”. Più in generale i ricercatori si sono occupati di studiare più a fondo il fastidio, a volte associato proprio a rabbia ed emozioni intense, spiegavano anni fa su Plos One, dato da suoni emessi da altre persone, tra cui appunto quello legato alla masticazione o alla respirazione, e di indagare anche l’utilità di possibili strategie di trattamento, come la terapia cognitiva comportamentale.

Educazione medica, politici scienziati

Nomi illustri per gli IgNobel nel campo dell’educazione medica. Si va da Donald Trump Jair Bolsonaro, passando per Boris Johnson, fino a Vladimir Puntin e Alexander Lukashenko. Il merito che viene loro riconosciuto è quello, si legge nella motivazione, di “aver usato la pandemia di Covid-19 per insegnare al mondo che i politici possono avere un effetto più immediato sulla vita e sulla morte di quello di scienziati e dottori”. I riferimenti sono ovviamente alle esternazioni, alle prese di posizioni e politiche intraprese durante la pandemia da Covid-19. I sopracitati dividono il riconoscimento con Narendra Modi, Andrés Manuel López Obrador, Alexander Lukashenko, Recep Tayyip Erdogan e Gurbanguly Berdimuhamedow.

Scienza dei materiali: i coltelli fatti di feci non funzionano

Sì, avete letto bene. C’è un team di ricercatori, sparso tra Usa e Regno Unito, che ha prodotto dei coltelli a partire da feci umane congelate (secondo alcuni racconti pare che lo facessero gli Inuit) dimostrando che no, non funzionano. E che quindi, risultato, non credete a tutto quello che si dice sugli Inuit.

Via: Wired.it

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Credits immagine di copertina: Cassie Lopez on Unsplash