Categorie: Ambiente

Il climatizzatore ecologico

Un climatizzatore ecocompatibile? È quello messo a punto dai ricercatori del Centro Itae (Tecnologie Avanzate per l’Energia) del Cnr di Messina nell’ambito di un progetto finanziato dal VI Programma Quadro, il cui prototipo viene presentato  in questi giorni nel corso del workshop scientifico sulla mobilità sostenibile “H2 Roma Energy&Mobility” (13-15 novembre).

Si tratta di un climatizzatore “ad assorbimento” che viene alimentato direttamente dal calore del circuito di raffreddamento dell’autoveicolo. Non ha bisogno, quindi, di bruciare carburante in più per funzionare. Come refrigerante, inoltre, utilizza vapore d’acqua invece di freon, evitando la dispersione di questo gas serra nell’atmosfera nel tempo.

“È un sistema sicuro, silenzioso, che utilizza componenti e refrigeranti non pericolosi né inquinanti”, spiega Gaetano Cacciola, direttore dell’Itae-Cnr: “In più può essere attivato anche a motore spento, attraverso l’impiego di un bruciatore come sorgente di calore ausiliaria. Un aspetto non trascurabile, in particolare per gli autotrasportatori che riposano in cabina durante le soste”.

L’assorbimento del vapore acqueo avviene su solidi porosi come le zeoliti sintetiche (minerali di alluminio e silicati tra i cui cristalli vi è molto spazio) o gel di silice, ed è un processo reversibile, che si attiva a una  temperatura di circa 90 gradi centigradi.

Per funzionare in modo efficiente, i tradizionali climatizzatori richiedono un aumento del consumo di carburante pari al 2-4 per cento. Ciò significa maggiori emissioni di anidride carbonica (CO2) nell’atmosfera, che contribuisce all’innalzamento della temperatura. Il raffreddamento ad acqua evita l’emissione di ulteriori sostanze inquinanti. Ogni anno, infatti,  in Europa, si stima che le emissioni di C02 nell’atmosfera dovute al funzionamento dei sistemi di refrigerazione degli autoveicoli possano arrivare fino a 10 tonnellate, e quelle di freon fino anche a 2.500.

La nuova tecnologia  a basso impatto ambientale può rappresentare una importante svolta nel settore automobilistico. Il climatizzatore “salva ambiente” sarà sottoposto a test e collaudi entro febbraio 2009. (e.r.)

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