Il doppio pasto del buco nero

I due più grandi mai individuati hanno dieci miliardi di volte le dimensioni del Sole; quello al centro della Via Lattea quattro milioni di volte. I buchi neri super massicci sono oggetti celesti enormi, cresciuti molto velocemente dopo il Big Bang, troppo velocemente perché il loro accrescimento sia spiegato con i modelli attuali. A dirlo sono Andrew King e Chris Nixon della University of Leicester (Regno Unito) che, insieme a Daniel Price della Monash University (Australia), hanno messo a punto una nuova teoria, in via di pubblicazione su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.

I buchi neri si accrescono inglobando gas al loro interno dallo spazio circostante. Questo gas forma un disco che orbita intorno al buco e poi spiraleggiando ci finisce dentro. Tuttavia questo processo avviene tanto lentamente che l’età attuale dell’Universo non sarebbe un tempo sufficiente alla formazione di buchi neri come quelli che sono stati individuati. “E, invece, la maggior parte di questi oggetti aveva raggiunto le sue dimensioni attuali quando l’Universo era molto più giovane: circa un decimo dell’età attuale”, spiegano i ricercatori. “Per giustificare le loro dimensioni serve un meccanismo molto più veloce. Quindi ci siamo chiesti cosa succederebbe se il gas entrasse non da una, bensì da diverse direzioni allo stesso tempo”. 

King, Nixon e Price hanno allora realizzato diverse simulazioni al computer nelle quali il gas andava a formare due dischi, orbitanti intorno a un buco nero su due diversi angoli di inclinazione (vedi il video sopra e altri filmati a questo link). Quello che i tre astronomi hanno osservato è che in questi casi, dopo poco tempo, i due dischi entrano in collisione tra loro, riversando una grande quantità di gas nel buco nero. Secondo i calcoli degli studiosi, in questo modo i giganti dello spazio crescono fino a mille volte più velocemente rispetto a quanto avviene in un modello con un solo disco.

Riferimenti: MNRAS in press

Credit Immagine: Nixon, King & Price (2012 MNRAS in press)

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