Un’enorme eruzione di materia, luce e raggi x che si espande nello spazio circostante la nostra stella con un’energia equivalente a milioni di bombe atomiche: si tratta del più intenso brillamento solare osservato dalla partenza della sonda Iris (Interface Region Imaging Spectrograph) della Nasa, lanciata nell’estate del 2013. Il flare osservato appartiene alla classe M, la seconda categoria per potenza nella classificazione dei brillamenti.
Iris, progettata e realizzata da una collaborazione tra lo Smithsonian Astrophysical Observatory e la Montana State University, si occupa di scrutare i livelli più bassi dell’atmosfera del Sole, la cromosfera, con una risoluzione senza precedenti. Questa particolare regione del Sole è fondamentale per la regolazione dei flussi di energia e materia che viaggiano dalla superficie della stella verso lo spazio. Durante il suo percorso, l’energia tende a riscaldare la parte superiore dell’atmosfera, la corona solare, dando talvolta origine a eventi di questo tipo.
Grazie al suo spettrografo, uno strumento in grado di separare la luce nelle singole lunghezze d’onda che la compongono, Iris è stata in grado di registrare dati importanti riguardo alle temperature dei flussi di materia nel brillamento, permettendo agli scienziati di capire meglio qual è il meccanismo dietro questi fenomeni.
Riferimenti: Nasa
Credits immagine e video: NASA/IRIS/SDO/Goddard Space Flight Center
A me risulta un flare X4.9 2B alle 0040 del 25 febbraio ben più potente con CME associato di notevole intensità.