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Il primo animale era una medusa?

Dal più semplice al più complesso. L’evoluzione, e la logica, suggeriscono quasi da sempre che lo sviluppo degli animali sia progredito in questo senso: da organismi più semplici a quelli più complessi, attraverso sviluppo di organi e funzioni. Uno studio pubblicato oggi su Science però mette in discussione i meccanismi di funzionamento dell’evoluzione e lo fa presentando quelli che potrebbero essere stati gli organismi alla base dell’albero della vita animale: le meduse (o gelatine) pettine (comb jelly o ctenofori).

Tra gli zoologi e gli evoluzionisti è idea alquanto diffusa che all’origine del regno animale ci siano stati organismi alquanto semplici, come le spugne, e che cellule specializzate come quelle muscolari e i neuroni (assenti nelle spugne) si siano evoluti solo una volta, dando origine a organismi separati. Ma l’analisi del genoma di una medusa pettineMnemiopsis leidyi, compiuta dai ricercatori del National Human Genome Research Institute (Nhgri), ha portato a riconsiderare le cose. “Avere i dati genomici degli ctenofori è fondamentale da un punto di vista di genomica comparativa, in quanto ci permette di determinare quali caratteristiche fisiche e strutturali erano presenti negli animali nella fase iniziale”, ha detto infatti Andy Baxevanis, tra gli autori dello studio. Così i ricercatori hanno analizzato l’intero genoma degli ctenofori, gli unici mancanti tra i principali lineage di animali cosiddetti primitivi, comprendenti, oltre le spugne o Poriferi, gli invertebrati piatti (i Placozoi), le meduse (Cnidari).

E così, le analisi del genoma delle meduse pettine hanno mostrato che queste si sono separate dal resto degli altri animali prima delle spugne e che, per esempio, queste sono molto più distanti di quanto creduto dalle meduse intese in senso classico. Per dirla usando la metafora dell’albero della vita animale, gli ctenofori ne sono tra i primi rami in assoluto. Ma il sequenziamento genetico ha anche detto altro ai ricercatori: per esempio, pur possedendo cellule muscolari, le meduse a pettine mancano dei geni che specificano queste cellule nella gran parte degli animali, suggerendo che forse queste cellule si siano evolute indipendentemente negli ctenofori, dopo essersi staccate dal resto dei lineage.

Inoltre, il fatto che gli ctenofori abbiano tipi cellulari che mancano nelle spugnesuggerisce che forse l’evoluzione non abbia sempre proceduto linearmente dal più semplice al più complesso. E a tal proposito spiega Joseph Ryan, primo nome del paper, commenta: “Con i dati del sequenziamento dell’intero genoma in mano, è ormai chiaro che i tipi di cellule che compongono i muscoli e sistema nervoso o sono stati persi in alcuni lineage animali o che, nonostante la complessità di queste cellule, si sono evoluti molto bene più volte”.

Via: Wired.it

Credits immagine: greyloch/Flickr

Anna Lisa Bonfranceschi

Giornalista scientifica, a Galileo Giornale di Scienza dal 2010. È laureata in Biologia Molecolare e Cellulare e oggi collabora principalmente con Wired e La Repubblica.

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