Il batterio responsabile della salmonellosi, un’infezione intestinale con esito talvolta mortale, potrebbe avere un punto debole: una proteina indispensabile al microrganismo per svolgere le fasi del suo ciclo infettivo e che potrebbe diventare un bersaglio terapeutico. Lo ha scoperto un gruppo di ricercatori guidati da Steven Clegg dell’Università dello Iowa che ha poi pubblicato i risultati dello studio su Nature. Il batterio Salmonella si insedia sulle pareti intestinali, ma è anche in grado di muoversi per sfuggire al sistema immunitario o per raggiungere un nuovo organismo da infettare. Sia l’adesione alle pareti intestinali, sia la capacità di migrare dipendono dalla proteina scoperta, chiamata FimZ. Ceppi mutanti, in cui è alterata la produzione di questa sostanza, non hanno infatti capacità infettiva. Ora, l’obiettivo dei ricercatori è di ostacolare il batterio con agenti chimici che compromettano l’attività della FimZ. Di recente altri ricercatori hanno individuato una proteina simile in una forma altamente patogena di Escherichia Coli. (p.m.)
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