Il vulcano St. Helens, situato a Nord Ovest degli Stati Uniti, ha ripreso, dopo 24 anni di sostanziale quiete, la propria attività. L’ultima eruzione risale al 18 Maggio del 1980, e causò ben 57 morti. La scorsa settimana erano stati registrati dei piccoli, ma continui, terremoti nelle vicinanze del St Helens, dovuti proprio ad una intensa attività del magma all’interno del vulcano. Subito la protezione civile americana aveva alzato il livello di guardia, portandolo a livello “due”, ossia “possible eruzione”. Venerdì scorso, poi, si è avuta la prima esplosione di gas e polveri, che ha costretto la compagnia aerea Alaska Airlines a sospendere alcuni voli che sarebbero dovuti passare sulla zona. Nella giornata di sabato, il livello di allerta è stato portato al massimo, livello tre, proprio ad indicare una “imminente eruzione”. Questa mattina, però, il professor Bill Steele, sismologo dell’Università di Washingthon, ha precisato che non si può stabilire se l’eruzione avverrà a breve o meno. I dati confermano che il magma sta salendo verso la bocca del volcano, ma l’eruzione potrebbe essere rimandata anche di alcune settimane. (a.l.)
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