Immagini del mondo

C’erano una volta le mappe vergate a mano sulla base di racconti mitici, di esperienze personali o di testimonianze di arditi esploratori. Cinque secoli dopo, sono arrivate le immagini satellitari, modelli digitali ed enormi geo-database. Cosa è successo nel mezzo? E come è cambiata la nostra visione del mondo? Sono alcune domande a cui cerca di rispondere una mostra allestita a Venezia al Museo Correr dal 1 maggio all’11 luglio 2004. L’idea di è quella di esplorare la storia della rappresentazione cartografica, le trasformazioni che la nostra immagine del mondo ha subìto nel corso dei secoli e di mettere in luce le potenzialità che offrono gli strumenti oggi a disposizione. “Il territorio nella società dell’informazione-dalla cartografia ai sistemi digitali” si apre con un excursus sulla cartografia antica, a partire dalle pergamene manoscritte del Quattrocento, dalle carte nautiche, dagli atlanti e dai calendari astronomici usati fin al 1600, compresi i “ritratti” delle città nel Rinascimento che giravano nelle corti europee. E non c’è solo la cartografia descrittiva. C’è quella celebrativa, quella amministrativa, per la gestione delle acque o per la realizzazione di opere di bonifica, quella richiesta da pratiche burocratiche, patrimoniali, politiche e quella strumento delle armi. Andando avanti nei secoli, si arriva alle opere cartografiche dei vari regni che precedettero l’Unità d’Italia: diverse per scala, formato, e contenuti, fornirono le basi per la prima rappresentazione omogenea del territorio italiano. In un’altra sezione della mostra, con un salto di più di cent’anni, si racconta invece un processo inverso nelle mappe che tracciano i confini delle Regioni, secondo l’organizzazione amministrativa definita negli anni Settanta dello scorso secolo.La mostra veneziana permette anche di familiarizzare con gli strumenti cartografici utilizzati nelle diverse epoche. Si va dai pennini da disegno fino ai “computer aided design”. Dal rilevamento diretto che si faceva percorrendo a piedi il territorio, al rilevamento fotogrammometrico permesso dalla fotografia, prima terrestre, poi aerea. Finchè negli anni Ottanta il cartografo incontra il computer. Un sodalizio da cui vengono fuori le prime carte numeriche, i primi modelli digitali e con il Sistema di Posizionamento Globale (Gps) si arriva alla prima rete geodetica prodotta da rilievi satellitari. L’ultima sezione della mostra è interamente dedicata alle nuove tecnologie, che hanno dilatato enormemente la possibilità di acquisire informazioni sui fenomeni che riguardano l’ambiente e il territorio. Grazie alla partnerschip con l’Esa (European Space Agency) sono presentati il sistema di posizionamento satellitare europeo Galileo ed Envisat, il grande satellite per l’osservazione di fenomeni ambientali, come le dimensioni del buco dell’ozono, o il monitoraggio di incendi o grandi emergenze vulcaniche. La mostra si chiude sulle applicazioni delle risorse tecnologiche oggi disponibili. L’infomobilità (la gestione dei problemi di traffico e di mobilità), la sicurezza, (le tecnologie che possono aiutare a prevenire rischi idrogeologici) e l’ambiente, (la gamma dei sistemi di protezione e valorizzazione delle risorse naturali).

IL TERRITORIO NELLA SOCIETA’ DELL’INFORMAZIONE dalla cartografia ai sistemi digitali

Fino al 11 maggio 2004

Museo Correr

Ingresso per il pubblico: Piazza San Marco, Ala Napoleonica, Scalone monumentale

Orari: 9-19 (biglietteria 9-18)

Ingresso con il biglietto del museo

Biglietti: intero euro 11,00 ridotto euro 5,50 ridotto speciale euro 3,00

Informazioni: 041 2405211

sito ufficiale: www.museiciviciveneziani.it

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