In Europa la scienza non è rosa

Ancora poche le quote rose tra ingegneri e scienziati, ma arriva qualche dato incoraggiante dall’Europa dell’Est e dall’Italia. È quanto riportato dall’ultima inchiesta di Eurostat, l’ufficio europeo di statistica. A salire sul podio, con la percentuale più alta di donne che lavorano in ambiti scientifici, sono Lituania (55,5 per cento), Lettonia (51,4 per cento) ed Estonia (51 per cento).

Buoni i risultati anche per l’Italia in cui si rileva una media superiore a quella europea: 34 per cento di rappresentanza femminile tra ingegneri e scienziati, con un’elevata percentuale di crescita rispetto agli anni passati. L’indagine è stata condotta prendendo in considerazione sia l’Europa a 25 che quella a 15. Nel primo caso la quota rosa rilevata tra gli scienziati è pari al 29 per cento, mentre nel secondo caso la percentuale scende al 28 per cento.

La scarsa presenza femminile nel mondo scientifico si accompagna a un calo complessivo negli ultimi cinque anni delle donne impegnate in queste professioni: meno 1,7 per cento dal 1999 al 2004, rispetto a un più 1,4 per cento di presenza maschile.

L’Italia va in controtendenza: negli ultimi cinque anni si è rilevato un incremento pari al 9,8 per cento, in linea con quello di altri paesi mediterranei europei come Cipro (11,9 per cento) e Portogallo (10,2 per cento). (f.i.)

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