In Italia, le prime cornee clonate

Cornee clonate a partire da cellule staminali e poi impiantate in pazienti la cui vista era ormai compromessa. E’ questo il risultato conseguito, per la prima volta, con l’apporto della Fondazione Bietti e dell’Università di Tor Vergata. I trapianti, effettuati su 14 pazienti, hanno ottenuto una riuscita del 78 per cento, con un recupero della visibilità di ben dieci decimi. I risultati degli studi sono stati presentati oggi a Roma da Mario Stirpe, presidente della Fondazione Bietti, e da Massimo Bucci dell’Università di Tor Vergata, e saranno nei prossimi giorni al centro di un convegno negli Stati Uniti. “Si apre così la strada alla possibilità di usare cornee coltivate a partire da cellule dello stesso soggetto al quale è destinato il trapianto”, spiega Mario Stirpe. Le nuove cornee infatti sono il prodotto della coltivazione di cellule staminali prelevate da un millimetro quadrato di tessuto sano, situato tra cornea e congiuntiva. Le tecniche di laboratorio, messe a punto dall’Istituto dermopatico dell’Immacolata di Roma (Idi), permettono di formare una cornea completa nell’arco di sole due settimane, coltivando le cellule staminali su un letto di fibrima – la stessa sostanza fisiologica delle lacrime. In futuro, secondo i ricercatori, sarà anche possibile riparare i difetti genetici dell’occhio, introducendo geni sani nelle cellule in coltura. (f.u.)

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