In manette i manifestanti

Il governo ecuadoregno ha risposto con la linea dura agli ambientalisti che protestano contro la realizzazione dell’oleodotto Ocp. L’ultimo, clamoroso caso è stato l’arresto e la successiva espulsione di Julia Hill, l’attivista americana divenuta famosa per aver vissuto due anni su una sequoia gigante che rischiava di essere abbattuta in California. L’altro ieri la Hill si trovava a Quito e stava manifestando, insieme ai rappresentanti di varie associazioni ambientaliste, davanti agli uffici della compagnia americana Occidental Petroleum, coinvolta insieme ad altre sei compagnie petrolifere nel consorzio che sta costruendo l’oleodotto. La polizia l’ha arrestata insieme ad altri sette manifestanti, tutti cittadini ecuadoregni. La Hill, che ha lamentato la violazione di diversi diritti civili (non le è stato comunicato un formale ordine d’arresto e non ha ricevuto assistenza legale nella propria lingua), oggi è stata messa su un aereo per Panama, con il divieto di rientrare in Ecuador per i prossimi cinque anni. Duramente criticato dalle organizzazioni ambientaliste locali e internazionali, il mega oleodotto Ocp è stato progettato per trasportare il greggio dal Nord-ovest dell’Ecuador alla costa pacifica: una volta completato, sarà lungo più di 500 chilometri, e attraverserà diverse aree di foresta amazzonica, tra cui una zona ad alto rischio sismico. (n.n.)

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