Le stime sulle estinzioni degli uccelli sono troppo ottimiste, perché le liste delle specie su cui si basano sono incomplete. È la conclusione di un gruppo di ricercatori della Duke University di Durnham (Usa), riportata questa settimana dai Pnas. L’elenco delle specie conosciute di cui si dispone attualmente comprende 9.975 specie vive e atre 154 estinte o presunte tali. La maggior parte delle stime fatte finora si basa su questi due numeri e fornisce un tasso di estinzione di 1,2 specie ogni quattro anni. Secondo l’ecologo Stuart Pimm, che ha condotto la ricerca, i calcoli non tengono conto di tutte le specie che si sono estinte prima ancora di essere scoperte. Gli studi tassonomiche sono stati compilati nel diciannovesimo secolo, molto tempo dopo che gli europei e altre popolazioni indigene hanno cominciato a distruggere gli habitat. Considerando che per ogni habitat che si riduce del 50 per cento, le specie diminuiscono del 15 per cento, Pimm e i colleghi sono stati in grado di elaborare una stima delle specie scomparse prima che fossero conosciute. Secondo i loro calcoli, dal Cinquecento si sono estinte 3,4 specie ogni quattro anni e nel prossimo secolo ne scompariranno circa 1500, senza considerare i cambiamenti climatici che potrebbero peggiorare il quadro. Dal 1975, le azioni mirate alla conservazione della biodiversità hanno avuto un certo impatto, ma secondo Gregory Butcher, che si occupa della conservazione degli uccelli presso la National Audubon Society di Washington, è molto probabile che la velocità di estinzione aumenterà. (t.m.)