L’inquinamento fa male (anche) alla vista

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Continuano a emergere nuovi, inquietanti effetti negativi dell’inquinamento sulla salute umana. Stavolta a essere coinvolta è la vista: un’équipe di scienziati del Nihr Biomedical Research Centre, dello Ucl Institute of Ophtalmology e di altri istituti di ricerca ha infatti appena scoperto che l’esposizione ad alti livelli di inquinamento atmosferico è correlata un maggior rischio di insorgenza di degenerazione maculare, una malattia caratterizzata dal deterioramento di una parte della retina (la macula) che porta a una perdita progressiva e irreversibile della vista. La scoperta è stata pubblicata sul British Journal of Ophtalmology, una rivista del gruppo Bmj.

Nei paesi occidentali la degenerazione maculare è la principale causa di cecità irreversibile per gli ultracinquantenni: si stima che entro il 2040 ne soffriranno oltre 300 milioni di persone. Tra i fattori di rischio noti ci sono l’invecchiamento, il fumo e una predisposizione genetica, ma finora si sapeva poco su un eventuale collegamento con l’inquinamento atmosferico. Per scoprirlo, gli autori del lavoro hanno analizzato i record sanitari di oltre 115mila persone senza problemi di vista di età compresa tra 40 e 69 anni, estratti dal database della Uk Biobank a partire dal 2006. Ai partecipanti è stato chiesto di dichiarare se e quando, nel corso degli anni successivi, avessero ricevuto una diagnosi di degenerazione maculare; inoltre, gli scienziati hanno raccolto le immagini della retina di circa 52mila pazienti appartenenti al campione, registrate tramite tomografia ottica non invasiva. L’1% circa dei partecipanti (1286 persone) ha subito una diagnosi di degenerazione maculare; il 75% dei pazienti con diagnosi positiva per cui erano disponibili le scansioni della retina aveva manifestazioni visibili della malattia.

Dopo aver raccolto e aggregato le informazioni, i ricercatori le hanno incrociate con i dati dell’inquinamento atmosferico delle zone di residenza dei pazienti (in particolare relativamente al particolato, al diossido di azoto e ad altri ossidi di azoto) e, tenuto opportuno conto degli altri fattori di rischio, hanno scoperto che all’esposizione a più alti livelli di particolato è associato un rischio maggiore dell’8% di soffrire di degenerazione maculare. Gli altri inquinanti, invece, sono risultati essere associati a cambiamenti nella struttura della retina. I ricercatori specificano che si tratta di uno studio osservazionale, che in quanto tale non permette di stabilire con certezza l’esistenza di un nesso di causalità tra i due fenomeni. Ma il sospetto è molto alto: “L’inquinamento atmosferico”, scrivono, “potrebbe essere plausibilmente associato alla degenerazione maculare perché innesca processi di stress ossidativo. L’ipotesi è che una maggiore esposizione all’inquinamento atmosferico renda le cellule della retina più vulnerabili, aumentando così il rischio di degenerazione maculare”.

Riferimenti: British Journal of Ophthalmology
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