La cometa va in frantumi

La cometa 57/Pdu Toit-Neujmin-Delporte si è sgretolata in 19 frammenti. All’origine del fenomeno gli effetti della luce solare sul nucleo del corpo celeste. Lo scorso 11 luglio, le osservazioni condotte con il telescopio di Monte Palomar, in California, sembravano mostrare un altro corpo celeste vicino alla cometa. Il lavoro ulteriore compiuto il giorno successivo dagli astronomi dell’osservatorio Klet, nella Repubblica Ceca, ha mostrato che la cometa in realtà si era sgretolata. Le immagini raccolte infine da Mauna Kea, con il telescopio da 2 metri dell’Università delle Hawaii, le sere del 17 e 18 luglio hanno quindi rivelato un gruppo di mini comete allineate dietro al nucleo principale. Secondo gli astronomi americani, quando la cometa si è avvicinata al Sole, il calore della stella ha fatto evaporare il ghiaccio contenuto nel nucleo: poiché all’interno del nucleo, ghiaccio e roccia sono mescolati, il riscaldamento e l’evaporazione hanno sviluppato sollecitazioni termiche e fisiche, che hanno prodotto il distacco di interi blocchi del nucleo. I frammenti, spiegano i ricercatori, sono abbastanza grandi da rimanere visibili per diverse settimane per cui sarà possibile studiarne l’evoluzione. (n.n.)

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