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La frutta è il segreto dell’intelligenza dell’uomo

PERCHÈ il cervello della nostra specie e quello di alcuni primati è così grande? Probabilmente non esiste una sola risposta a una domanda così complessa, ma una delle teorie più accreditate finora sosteneva che, almeno in buona parte, un cervello grande potesse essersi sviluppato sotto la spinta della socialità. In altre parole, esisterebbe una relazione tra la grandezza del cervello e il numero di membri in cui una specie normalmente vive e si sviluppa. Più il gruppo è grande, più la società in cui si muove è complessa, maggiore sarebbe la grandezza del cervello. Eppure uno studio pubblicato su Nature Ecology & Evolution rimette tutto in discussione: la dimensione del cervello dei primati sembra piuttosto correlata alla dieta, e al consumo di frutta in particolare. I fruttivori, spiega l’équipe di Alex DeCasien della New York University, hanno in media il 25% in più di tessuto cerebrale rispetto alle specie che mangiano piante.

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Anna Lisa Bonfranceschi

Giornalista scientifica, a Galileo Giornale di Scienza dal 2010. È laureata in Biologia Molecolare e Cellulare e oggi collabora principalmente con Wired e La Repubblica.

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