Società

Ecco la piattaforma per condividere la biodiversità

(Credits: Andreas Kay//Flickr CC)

 

(Ispra) Una nuova piattaforma web open source, con tutti gli strumenti, comprese le App per dispositivi mobili, utili anche a consentire la partecipazione attiva dei cittadini alla ricerca scientifica e la gestione dell’informazione operativa, con la segnalazione delle loro scoperte legate, ad esempio, alla biodiversità. Sono i principali risultati del progetto MITO, presentati da ISPRA all’evento conclusivo di Roma: in particolare, sfruttando la tecnologia innovativa sviluppata dalla rete SINAnet all’interno dell’istituto, in collaborazione con 7 università del meridione, è stata realizzata una banca dati delle specie marine aliene, con una forte apertura alla Citizen Science che verrà presto replicata sulle specie terrestri in collaborazione con il  Centro Nazionale di Inanellamento (rete EURING), integrando il tutto nel Network Nazionale della Biodiversità.

Grazie alla App legata alla banca dati sulle specie marine aliene, tutti i singoli cittadini, ovvero le loro associazioni in gruppi di interesse e comunità esperte, possono generare dati e conoscenza ambientale, secondo un percorso bottom-up, inviando oggetti multimediali geo-riferiti, dalle foto fino ai video, che verranno poi valutati e verificati da esperti e ricercatori dell’ISPRA, prima dell’effettivo inserimento nella banca dati. Nell’ambito dei suoi compiti istituzionali, infatti,  l’ISPRA cura la raccolta e catalogazione di dati e informazioni del monitoraggio ambientale e territoriale attraverso la rete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale (SINAnet), con l’obiettivo di assicurare realizzazione e accessibilità della conoscenza ambientale a supporto delle funzioni di governo dell’ambiente a livello nazionale.

Il tema della biodiversità è stato scelto come pilota conoscitivo, grazie alla pluriennale e positiva esperienza ISPRA maturata con gli operatori del Centro Nazionale di Inanellamento Italiano e delle comunità di pescatori impegnati nella osservazione delle specie marine aliene, e proprio il progetto di ricerca MITO (Multimedia Information for Territorial Objects) ha fornito il motore per la realizzazione della prima piattaforma. Questo progetto si colloca tra le iniziative finanziate nell’ambito del Programma Operativo Nazionale Ricerca e Competitività (PON R&C) / Piano di Azione e Coesione del MIUR, con particolare riferimento alla linea d’intervento “Interventi di realizzazione strutturale, nelle aree della convergenza, di un sistema di long term preservation dei prodotti/risultati della ricerca”.

A partire dalla presentazione della novità tecnologica, il workshop ha rappresentato un momento di confronto sulle attività svolte nell’ambito del progetto in materia di Citizen Science, anche in connessione con le finalità e i compiti svolti dal SINA nell’ambito del SNPA (Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente). Inoltre, è stato descritto l’impiego della tecnologia MITO per lo sviluppo della piattaforma di condivisione dati infoMAP del Centro INFO/RAC dell’UNEP/MAP. Il Workshop è stato poi concluso da un dibattito che ha affrontato le prospettive di impiego delle infrastrutture di gestione e condivisione di dati e informazioni geo-riferite, secondo i principi dei sistemi informativi ambientali distribuiti (SEIS) e in coerenza con le indicazioni e regole tecniche derivanti dall’applicazione della Direttiva Europea INSPIRE, al quale hanno partecipato tra gli altri DPC/PCM, Struttura di Missione dissesto idrogeologico/PCM, ASI, CNR, CREA, Ministero della Difesa, MATTM, MIT, NOE, Guardia Costiera e AGID.

Redazione Galileo

Gli interventi a cura della Redazione di Galileo.

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