La sceicca mecenate

È l’unica che sembra uscire veramente vincente da queste rivoluzioni mediorientali. Non pretende di fare nessuna battaglia esplicita, ma se la democrazia arriverà in Qatar è solo grazie a lei. La Sceicca Moza, la seconda moglie dell’Emiro del Qatar, è la donna a cui l’Emiro ha di fatto affidato le sorti del paese dandole in gestione la cultura e l’istruzione dell’Emirato, quindi il suo futuro. Sheikha Mozah bint Nasser Al Missned è oggi la 74esima donna più potente al mondo. Quando compie 18 anni, ancora studentessa di sociologia alla Qatar University, sposa l’Emiro del Qatar con cui avrà sette figli e da borghese diviene una reale. Questo è ritenuto l’unico matrimonio per amore dell’Emiro, che ha altre due mogli totalmente assenti dalla scena pubblica.

La Sceicca Moza progetta la Education City, dove convince le più grandi università americane ad aprire una loro sede qatarina. Georgetown University, Northwestern University, Carnegie Mellon, Virginia Commonwealth University e altri colossi dell’istruzione ora si occupano di coltivare la  nuova generazione di giovani qatarini sotto l’insegna «Not only Education is a pillar of Democracy, but Democracy is a pillar of Education», incisione illuminante che da un’idea chiara della direzione presa dal paese. Quando chiedo a John Margolis, preside della Northwestern University in Qatar, cosa gli sia stato offerto per aprire una sede a Doha, mi risponde che le trattative sono confidenziali. Ma sicuramente convincenti. Nel sito della Sceicca Moza si legge «We want our people to have a stake in their country, and we are working to ensure that leaders emerge from each and every qatari generation».

Alle grandi università straniere viene quindi dato il compito di creare un nazionalismo, o meglio, un’identità nazionale, di dare robustezza intellettuale ai giovani qatarini che oggi credono che per essere vincenti nella vita siano necessari contatti personali e fortuna, non duro lavoro. Almeno questo è quello che fuoriesce dal Qatar World Values Survey 2010 (QWVS) elaborato dal Social and Economic Survey Research Institute (SESRI). Da questa inchiesta esce una popolazione poco elaborata e con una visione poco lungimirante, in totale contrasto con quella della Sceicca Moza che nonostante ciò rimane una figura indiscussa e positiva nel paese. In un paese in cui solo il 16% della popolazione richiede più libertà come priorità nella politica del governo contro un 64% che mira solo alla crescita economica, la Sceicca Moza è l’unica ad aver fatto degli sforzi per incrementare la libertà di stampa creando il Doha Centre for Media Freedom a capo del quale aveva messo proprio Robert Ménard, ex Segretario Generale di Reporters without Borders.

L’esperimento per ora sembra fallimentare. Il Centro ha avuto vita breve, solo un anno prima che Ménard mandasse tutti a quel paese dicendo che il governo gli faceva ostruzionismo e che non vi erano le condizioni per fare il suo lavoro. Oggi ci si riprova con a capo del Centro il giornalista Keulen, disilluso e pragmatico, consapevole dei limiti di un Centro per la libertà di stampa che ha come nemico il governo e nasce dal governo. Secondo i report di Freedom House, il Qatar rimane infatti al 146esimo posto su 190 come libertà di stampa, una posizione imbarazzante soprattutto poiché paesi come l’Egitto si trovano messi meglio al 130esimo posto. Nonostante i risultati, è la Sceicca a provarci, a mettere insieme compromessi, energie e iniziative che basterebbero come segnali di una nuova volontà democratica.

La cultura è un altro elemento fondamentale per la Sceicca e del tutto estraneo alla popolazione. A Doha stanno emergendo musei che rimarranno nella storia. La Sceicca è riuscita a portare a Doha i più grandi architetti del mondo, cercando di mettere in piedi un patrimonio culturale prezioso. Il Museum of Islamic Art dell’architetto cino americano I.M. Pei, autore della Piramide del Louvre, è il gioiello costruito sulla Corniche di Doha. Jean Nouvel sta costruendo il Qatar National Museum e ha completato ora un grattacielo nella parte di West Bay avvolto a 360 gradi in un’intelaiatura che mira a dare la stessa percezione visiva che hanno le donne che guardano da sotto il burka.

Questo immenso patrimonio viene supportato da investimenti che mirano a portare il business dell’arte in Qatar, come l’acquisto della famosa casa d’aste Christie’s e dell’immenso grande magazzino inglese Harrods. L’Emiro stesso ha comprato un Damien Hirts qualche mese fa, ma il mercato dell’arte non sembra ancora prendere veramente piede in un Paese in cui chi si mostra interessato al massimo colleziona macchine di lusso e spade. La Sceicca Moza ha coinvolto sua figlia Sceicca Al Mayassa nella gestione della cultura. Quattordicesima figlia dell’Emiro e prima figlia della Sceicca Moza, Sceicca Al Mayassa ha studiato Scienze Politiche fra gli Stati Uniti e la Francia, parla tre lingue e oggi è presidente del Council of Trustees of Qatar Museum Authority e della Qatar National Foundation of Museums. Il New York Times l’ha definita la 26enne che ha convinto il grande architetto Pei a realizzare a 91 anni il Museo di Arte Islamica a Doha. In questo
modo la Sceicca Moza mira a dare lunga vita al suo progetto evolutivo del paese, proiettandolo nella generazione successiva e coinvolgendo i suoi figli come parti attive di questa iniziativa.

Il Qatar si sta preparando ai Mondiali 2022. La preparazione è logistica, ma soprattutto strutturale. Il paese dovrà essere pronto ad avere lo sguardo del mondo addosso e ad uscirne vincente e limpido con bassi tassi di corruzione, standard internazionali applicati in tutti i settori, libertà di stampa, diritti civili. La Sceicca Moza sta andando in questa direzione, facendo un miracolo in un paese che confina con Arabia Saudita e a breve anche con il Bahrein grazie a un ponte di 40 km che verrà presto realizzato. Due paesi in cui vigono i regimi più rigidi e islamisti, da cui non arrivano certo influssi liberali e con cui si dovrà convivere. Ma il miracolo sarà doppio perché questo processo di democratizzazione che sta realizzando la Sceicca Moza sarà l’unico ad avvenire gradualmente, in maniera solida, e senza spargimento di sangue.

Fonte: Sapere di agosto

1 commento

  1. Sarà… intanto ad oggi il Qatar è una pesante ditttatura che ha fatto parte, sino dall’organizzazione iniziale rilanciando le note notizie fasulle tramite Al Jazeera, dell’attacco alla Libia allo scopo di organizzare il colpo di mano sanguinario che abbiamo visto e continuiamo a vedere.
    Il dittatore del Qatar che senza vergogna di nessuno era un rispettato partecipante alla presunta liberazione dei Paesi arabi dai dittatori.
    Forse la “sceicca” farebbe bene a portare pure in Occidente un sistema che ricostruisca una libertà d’informazione e almeno l’abc della sua serietà

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