È finita, purtroppo, come tutti sappiamo. Ieri l’Italia è stata eliminata dall’Uruguay dopo una partita oggettivamente pessima (qui il nostro riassunto in gif e qui le pagelle della rete), iniziata male e finita anche peggio. Ma all’Arena das Dunas di Natal, ieri, non è andato in scena solo un brutto calcio: mentre gli azzurri (non) correvano per difendere la propria porta, Luis Suarez ne ha combinata un’altra delle sue. Una di quelle imprese per cui si è meritato il soprannome di cannibale. Non visto dall’arbitro, ha morso la spalla di Giorgio Chiellini, che poi ne ha inutilmente chiesto l’espulsione. Dopo la partita, la Fifa ha ufficialmente aperto un’inchiesta nei confronti dell’uruguagio e sta analizzando il materiale video per valutarne un’eventuale squalifica.
Proviamo ad affrontare la questione da un punto di vista scientifico. Perché un essere umano sceglie il morso – un modo ridicolo, inefficiente e tutto sommato abbastanza rivoltante – per aggredire un suo simile? La casistica, naturalmente, non si ferma a Suarez. Prima di lui c’era stato il tristemente morso di Mike Tyson a Evander Holyfield. Ma non solo: nel rugby il morso è una pratica abbastanza diffusa, come ricorda Motherboard, specie nel mezzo delle mischie, quando l’arbitro non riesce a vedere distintamente le azioni di gioco.
Sempre a proposito di casistica, uno studio del 2007 del National Institutes of Health ha mostrato che i morsi umani rappresentano il 20% di tutti i casi di morsi trattati nei pronto soccorsi (subito dopo quelli di cani e gatti). Gli uomini, dice ancora lo studio, hanno il 12% della probabilità in più di subire un morso rispetto alle donne, e in quasi il 90% dei casi riportati – sai che sorpresa – c’era di mezzo l’abuso di alcool. Dunque: gli uomini, ubriachi o pieni di adrenalina, in un pub o uno stadio, tendono a diventare vampiri. Perché questo accade? Secondo lo psicologo dello sport Thomas Fawcett, intervistato lo scorso anno dalla Bbc, si tratta di “un’azione non pianificata, una risposta emotiva spontanea dovuta all’istinto”.
Alla faccia della risposta emotiva. Un altro studio, pubblicato sui Proceedings of the Royal Society B, ha mostrato infatti che gli esseri umani hanno una delle mascelle più potenti tra i primati: “Il nostro apparato masticatorio”, spiega Stephen Wroe, uno degli autori dello studio, “è altamente efficiente, fino a una volta e mezzo rispetto a quella delle grandi scimmie”. E Chiellini, da ieri, ne sa qualcosa.
Via: Wired.it
Credits immagine: Antoon’s Foobar/Flickr